Partita per la Germania con una borsa di studio, a Bonn ha trovato le porte “aperte” per un dottorato di ricerca. L’ennesimo caso di fuga dalle università italiane quello della casolana Sabrina Leonardi, da 14 anni a Bonn, dove insegna la nostra lingua e dove ha pubblicato un libro (in tedesco!).
Sabrina ha un sito consultabile all’indirizzo http://www.parola-mia.de
«Mi chiamo Sabrina Leonardi, ho 40 anni e attualmente vivo a Bonn. Sono nata a Faenza e sono cresciuta a Casola Valsenio, il meraviglioso paesino dell’Appennino Romagnolo, a ridosso della Vena del Gesso. Nella prima metà degli anni ’80 ho frequentato il liceo linguistico a Faenza e qui ho scoperto il mio amore – e la mia dote – per le lingue straniere. Dopo la maturità linguistica, spinta dalla curiosità per le scienze naturali, mi sono iscritta a Geologia a Bologna.
Nel 1991 ho conseguito la laurea e ho “tentato” di fare il dottorato di ricerca nella mia Università. Un’impresa ardua a quei tempi: l’esame aveva luogo una sola volta all’anno, i posti disponibili erano pochi e gran parte degli aspiranti che prendeva parte alla selezione era già alla seconda o alla terza esperienza. Dopo un primo concorso fallito, mi sono rimboccata le maniche: ho spedito molte domande di lavoro e partecipato ad altri concorsi.
Nel 1993 ho vinto una borsa di studio per l’estero e mi sono trasferita a Bonn. Sarei dovuta rimanere solo un anno, ma in Germania mi si sono aperte tutte le porte: il mio relatore tedesco mi ha offerto subito l’opportunità di fare il dottorato di ricerca, senza concorso, senza lista d’attesa… in Germania funziona così.
Mi sembrava di vivere in un sogno. E così ho lavorato come ricercatrice all’Istituto di Geologia di Bonn per dieci anni. In questo periodo ho conosciuto il mio futuro marito, un collega di lavoro, e sono nati i miei due figli.
Nel 2003 mi sono resa conto di avere ancora molti sogni nel cassetto, al di là della ricerca scientifica, primo fra tutti quello di scrivere un libro. Ho deciso di prendere la mia vita tra le mani e di realizzarli. Ho lasciato l’Università e mi sono guardata attorno.
A 35 anni è molto difficile trovare un lavoro “normale”, così ho cominciato – un po’ per scherzo e un po’ per necessità – a dare lezioni private di italiano ai miei concittadini.
I tedeschi sono molto aperti alle lingue straniere e sono perdutamente innamorati dell’Italia.
La mia iniziativa ha riscosso un grande successo e, a poco a poco, le mie lezioni sono diventate dei veri e propri corsi per adulti. In questo modo ho realizzato il mio desiderio di lavorare come insegnante e quello di “esportare” la nostra meravigliosa lingua e cultura all’estero! E lo scorso anno ho organizzato un corso intensivo, per una settimana, di lingua e cultura italiana a Ravenna. Il mio sogno più grande è divenuto realtà nel 2007 quando, finalmente, ho pubblicato (in lingua tedesca!) il “mio” libro: “La chiave della vita”, la mia autobiografia romanzata. La storia di una donna alla ricerca del senso della vita, che trova la chiave nel momento in cui decide di prendere in mano le redini della propria esistenza.
Il mio buon proposito per il 2008 è quello di pubblicare il romanzo in italiano!
Ormai abito da più di 14 anni a Bonn e mi trovo bene. Sicuramente la sfida più grande nell’abitare all’estero – e, soprattutto, in Germania – è la lingua, dato che questa è la chiave per capire il modo di pensare di un popolo.
La mentalità teutonica è indubbiamente molto diversa da quella italiana, più strutturata e apparentemente più fredda. Cosa che si rispecchia nella lingua.
Tuttavia le persone, conosciute singolarmente, si assomigliano molto in entrambi i Paesi: gli uni e gli altri vivono paure e gioie molto simili. Lo scenario cambia e cambia anche il modo di mostrare le proprie emozioni, eppure i sentimenti sono gli stessi.
Per questo, secondo me, non ci sono poi così tante differenze dal punto di vista umano.
La cosa che mi manca di più dell’Italia è il clima, soprattutto nei mesi che vanno da giugno e settembre. A Bonn l’estate è piuttosto instabile. Le temperature oscillano tra i 20 e i 35 gradi: giornate afose si alternano a periodi piovosi. Insomma una tristezza!
Per questo approfitto sempre delle vacanze scolastiche dei miei figli per trascorrere almeno quattro settimane in Italia tra luglio e agosto.
Per il resto Bonn è una città a dimensione d’uomo, la qualità della vita è estremamente alta, l’offerta culturale è incredibile per una città che conta meno di 300.000 abitanti. E poi, negli ultimi anni è possibile trovare tutti i prodotti tipici italiani (Sangiovese compreso) anche nel supermercato dietro casa.
Insomma vivere a Bonn mi piace e con il lavoro che mi sono scelta ho la possibilità di gestire i miei orari di lavoro e di venire spesso in Romagna: nel 2007 sono venuta sei volte!
Mi sono trasferita in Germania “quasi” per caso, ma capisco le persone che scelgono coscientemente di lasciare l’Italia. La situazione politica ed economica del Belpaese è diventata molto instabile. I salari qui (parlo per la Germania) sono più alti rispetto ai nostri, le ore lavorative distribuite meglio e ho l’impressione che i tedeschi abbiano più tempo libero degli italiani».
Sabrina».