«Quando ero studente leggevo con particolare interesse sul Nuovo Diario i racconti degli imolesi all’estero, spero che qualcuno possa trovare spunti dalla mia esperienza». Così ci scrive Matteo Bandera, sempre in viaggio per lavoro tra Danimarca, Svizzera e Liechtenstein.
«Quando, il giorno dell’inaugurazione, ho sentito le risate e le urla di gioia di bambini, ragazzi e genitori, ho capito che ne era valsa la pena e il ricordo dei giorni più difficili è stato affievolito dalla giornata trascorsa nel parco come normale visitatore, assieme alla mia ragazza, Giada. Roller coaster, ruote panoramiche… sogni di parchi di divertimento che l’azienda per la quale lavoro, la Intamin, trasforma in realtà. Con sedi in Svizzera e Liechtenstein, è una delle tre più importanti produttrici di macchine d’attrazione. Lo scorso ottobre mi sono aggiunto come assistente al project engineer, Maurilio, un ingegnere meccanico veneto a capo della commessa milionaria. Tre mesi in ufficio in Liechtenstein e da metà gennaio seguivamo l’installazione in sito, con uno degli inverni più lunghi e rigidi degli ultimi anni (anche -16° di giorno) e, a far da cornice, innumerevoli imprevistin a cui dare soluzione. Stress, poche ore per dormire e la lontananza da Giada hanno accompagnato il mio periodo danese: il 5 maggio la nuova attrazione doveva essere consegnata, e cosi è stato, con grande soddisfazione del parco e dei suoi visitatori. «Sono imolese, ho 29 anni, un diploma da geometra al Paolini, laurea triennale alla facoltà di ingegneria edile a Cesena, la specialistica in ingegneria civile a Ferrara, un master in alto apprendistato in Direzione dei lavori e dei cantieri svolto come coordinatore del più alto water coaster al mondo, Divertical, a Mirabilandia, esperienza che mi ha permesso di essere richiesto dal capo dell’azienda installatrice del water coaster, Intamin: ho accettato anche se non propenso a trasferirmi tanto lontano da affetti e amici. Lunghi viaggi ogni 15 giorni per stare a casa appena 24 ore e Skype quasi ogni sera per non perdere i legami con le persone care. Mi aiuta il pensiero di stare costruendo un futuro possibile per me e Giada e un domani per i nostri figli, magari più vicino a Imola… Da metà maggio sono il supervisore dell’installazione di due roller coaster nel nuovo parco divertimenti in costruzione a Roma. In Danimarca mi sono sentito a mio agio, tutti parlano un ottimo inglese, sono disponibili e mostrano un velo di interesse nell’incontrare un italiano. Scarse possibilità di trascorrere in compagnia le serate nei centri piccoli, dove la gente si ritira presto e dopo le 17 è più facile incontrare volpi e fagiani. Se capiti al cinema all’ultima proiezione, alle 20.30, puoi
trovarti in compagnia del film e di decine di poltrone vuote. Come in Danimarca, anche in Svizzera vale la regola che il cibo italiano è di un altro livello, quasi tutto ha un sapore diverso dal reale, tante salse e spezie. Il coinquilino svizzero potrebbe arrabbiarsi con il suo salame perché non è buono come il mio di Sasso Morelli! Nel minuscolo Liechtenstein, il paese con il più alto reddito pro capite al mondo, il soggiorno è riservato solo ai residenti: i lavoratori stranieri abitano nei vicini paesi di Buchs in Svizzera o Feldkirch in Austria. Piccole antipatie tra i confederati, che sostengono che i principati non sono capaci di guidare fuori dal loro stato, abituati a muoversi lungo un’unica strada tutta dritta, la Landstrasse, che collega i vari paesi. Ciao a tutti, Matteo».