5, Febbraio, 2025

Reati in calo nel circondario

Aumentano le rapine ai danni dei negozianti e il traffico di droga ma il numero complessivo dei reati sul territorio è in calo. È quanto emerso dal tavolo per la sicurezza tra la Prefettura, le forze dell’ordine locali e i sindaci del circondario. Il trend dei reati commessi nei primi dieci mesi dell’anno è in calo rispetto al biennio precedente. I furti registrati finora dalle forze dell’ordine sono 3.313 contro i 4.002 del 2013 e i 4.190 del 2012. I più numerosi (627 contro 846 del 2013) sono stati messi a segno nelle abitazioni. Il reato di danneggiamento è in forte calo: secondo i dati forniti dalle forze dell’ordine i casi erano stati 800 nel 2012, 682 nel 2013, 339 nel 2014. Non se la passano bene, invece, i commercianti: il dato dei furti negli esercizi commerciali in effetti è in crescita: dall’inizio dell’anno ad ora sono stati 348 i furti denunciati, ben più di uno al giorno (nel 2013 erano stati complessivamente 355 su tutti i 12 mesi, 300 nello stesso periodo). Chiudono l’elenco, i reati che riguardano gli stupefacenti. L’attività di spaccio di droga è in calo (17 episodi accertati contro 29 nel 2012 e altrettanti nel 2013) a differenza di quella relativa alla produzione e al traffico di stupefacenti che, invece, è in aumento: cinque reati commessi tra gennaio e ottobre, mentre in passato la media era di due all’anno. «Questi dati costituiscono l’indice di un territorio sano – spiega il prefetto di Bologna Ennio Mario Sodano – dove l’andamento dei reati è di natura fisiologica. Tuttavia anche se i numeri ci confortano, non possiamo non tener conto dei sentimenti dei cittadini», la cui percezione della sicurezza non è positiva. Infatti, c’è il problema della criminalità sommersa, e cioè tutti quei reati che non vengono denunciati alle forze dell’ordine. «Spesso i cittadini credono – prosegue Sodano – che le segnalazioni effettuate cadano nel vuoto. Non è vero. Serve tempo per costruire le prove di cui abbiamo bisogno. Quindi, bisogna pensare alla sicurezza come se fosse una filiera, dove ciascuno deve fare la sua parte, da qui l’idea di lavorare su un protocollo che coinvolga scuole, famiglie e mondo del lavoro». Per il sindaco di Imola, Daniele Manca, i numeri dicono che «il territorio non è più di fronte a una situazione di emergenza. La filiera di cui parla il prefetto deve essere un’opportunità di collegamento tra cittadini e forze dell’ordine, al fine di analizzare i fenomeni che ci possono essere nella nostra comunità».

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