Col bando sfornato dalla società immobiliare del Comune di Imola, la Sicim, va all’asta uno dei palazzi storici di Imola, Casa Gandolfi, che fino ad alcuni mesi fa ospitava la sede del Cidra di via dei Mille. Il Comune conta di incassarci almeno 950mila euro, prezzo base dell’asta al rialzo.
E altri 650mila conta di farli da due terreni in via dei Colli, dove potranno essere costruite delle abitazioni, e in via Mancini a Sasso Morelli, che il piano regolatore prevede con destinazione produttiva e per il terziario. Il palazzo detto Casa Gandolfi, collocato lungo l’attuale via dei Mille, risulta edificato nella seconda metà del secolo XV. In seguito diviene di proprietà dei conti Della Bordella, una famiglia aristocratica di Imola di origine francese, che diede alla città numerosi gonfalonieri tra il i secoli XVI e XVIII. La medesima famiglia lo ristruttura nel 1526. L’edificio è di primo stile rinascimentale, con bifore al primo piano ornate di cornici in arenaria, e pietra a vista. Alle pareti delle sale del pian terreno sono ancora oggi visibili frammenti di affreschi di tipo popolaresco. Nell’interno è ancora dipinta sulla parete di una stanza al piano terreno l’insegna di Caterina Sforza. Questo fa supporre l’appartenenza del palazzo ad una famiglia legata agli Sforza il cui stemma veniva posto all’esterno o all’interno della casa presumibilmente in segno di deferenza e lealtà. Nel secolo XVIII il palazzo viene ceduto in proprietà dapprima alla famiglia Mazzolani e in seguito alla famiglia Gandolfi, che nel 1963 lo donò al Comune di Imola. Dal 1984 al 2014 il palazzo è stato sede del Centro di documentazione antifascista (Cidra) esponendo al primo piano un ricco patrimonio fotografico e documentario del periodo dall’avvento del fascismo alla costituzione repubblicana. In vista della vendita del palazzo di via dei Mille, il Cidra è stato trasferito in via fratelli Bandiera, nel complesso dell’Annunziata. I tre bandi, quello per il palazzo quattrocentesco, e i due relativi ai terreni indicano il 16 dicembre prossimo come la data in cui, nella sede della Sicim di via Mentana, verranno aperte, se ce ne saranno, le buste contenenti le offerte di acquisto. Casa Gandolfi è sottoposta a vincolo di bene culturale stabilito con decreto ministeriale del 1910. Ad autorizzarne la vendita è stata, nel maggio scorso, la direzione regionale per i beni culturali e paesaggistici dell’Emilia Romagna. Per metterci mano, e comunque per ogni variazione d’uso dovrà però esserci l’autorizzazione della Soprintendenza. Meno di pregio ma più agevole sarà di certo l’intervento per chi deciderà di acquistare i due lotti di terreno comunali di via dei Colli e a Sasso Morelli. Nel primo caso si tratta di una superficie catastale di oltre 5mila metri a completamento dell’area tra via dei Colli e via Goccianello, nelle prime colline sopra l’autodromo, sulla quale sarà possibile costruire palazzine fino ad un massimo di tre piani fuori terra. Il prezzo a base d’asta è di 450mila euro. Nella frazione di Sasso Morelli, in via Mancini, la superficie del terreno posto in vendita (200mila euro il prezzo) è di quasi 3.500 metri frazionabili in tre lotti. Nel Prg vigente è consentita la costruzione di edifici a base specialistica con destinazione produttiva e/o terziaria. Se i bandi andranno deserti, come già accaduto in passato per gli altri immobili del Comune, verrà effettuato un secondo tentativo poi si passerà alla trattativa privata.