5, Febbraio, 2025

«Io, erede di Giorgio Gaber»

E’ stata designata come una delle eredi di Giorgio Gaber. È al tempo stesso cantante e attrice. Il suo repertorio spazia dal jazz al tango, dalla canzone d’autore al teatro musicale, del quale è considerata una delle maggiori interpreti europee. Giorgio Napolitano l’ha insignita dell’onorificenza di cavaliere dell’ordine al merito della Repubblica italiana per meriti artistici. Anna Maria Castelli, che oltre ad avere portato la sua arte in giro per 40 nazioni è anche madre e moglie, sarà al teatro Rossini di Lugo il 28 novembre, alle 21, in una serata organizzata da Emilia Romagna Festival per la parte invernale della sua rassegna concertistica. Insieme a Carlos Adrian Fioramonti, che la accompagnerà alla chitarra e Thomas Sinigaglia alla fisarmonica, Castelli porterà sul palco quello che lei definisce «un vero e proprio viaggio», un concerto dedicato alla canzone d’autore.

Ci racconti di questo viaggio. Da dove si parte?
Dagli artisti della scuola genovese, interpreti di una poesia cantata ancor prima che musica. I brani di Fabrizio De André e Bruno Lauzi, solo per citarne alcuni, saranno tra i protagonisti della prima parte di questa serata. Poi daremo spazio al teatro canzone, con pezzi di Abner Rossi e Alessandro Hellmann. I loro testi trattano temi e problematiche sociali, sempre attuali, che serviranno, dunque, per raccontare ciò che ci circonda, l’oggi.

Quando vi siete incontrate, lei e la musica?
Sono figlia di migranti, mio padre era campano trasferitosi in Svizzera, dove io sono cresciuta. E come accade a chi non abita più nel proprio paese d’origine, la musica diventa un elemento importantissimo, qualcosa che ci riporta alle nostre tradizioni, che ci lega alle nostre origini. Così sono cresciuta con il suono della fisarmonica di mio padre sempre nelle orecchie, ho imparato a parlare e cantare insieme. Durante il mio percorso, alle volte, io e la musica ci siamo allontanate, ma poi ogni strada mi riportava sempre da lei. Fino a quando ho capito che, quella che era sempre stata solo una passione, poteva diventare anche un lavoro. Avevo un dono, dovevo condividerlo con gli altri.

Con il suo lavoro ha viaggiato molto, ha portato la sua arte in 40 nazioni diverse. Com’è, all’estero, il mondo della musica?
Ci sono certamente differenze da Paese a Paese. Ma una cosa li accomuna tutti: una tradizione musicale molto forte, accompagnata da un’educazione in questo campo altrettanto salda. All’estero ci si avvicina a questo mondo fin da bambini, si cresce con la musica. Il pubblico che mi trovo davanti ai concerti è sempre molto partecipe ed entusiasta. E anche eterogeneo. Bambini, giovani, adulti, anziani: ci sono tutti.

In Italia la situazione è un po’ diversa…
Molto, purtroppo. Nel nostro Paese non si crede nella musica. Non si capisce che può aiutare un bambino nel suo percorso di crescita, che può essere, per i giovani, un elemento di aggregazione, che può toccare la sensibilità di molti adolescenti. Sarebbe giusto guidare le nuove generazioni in un percorso musicale fin dai primi anni di vita. Magari molti ragazzi hanno un talento, ma non possono scoprirlo se non viene data loro l’occasione per tirarlo fuori.
Tutto questo si rispecchia anche nella programmazione delle stagioni concertistiche o teatrali. Organizzatori poco curiosi e un po’ pigri, che ripropongono sempre gli stessi nomi, le personalità famose in grado di attirare molte persone. Il meno conosciuto, che potrebbe però essere altrettanto valido, viene proposto di rado. Di conseguenza il pubblico si adagia. Il nome di grido attira e si va in massa a vedere solo quello spettacolo. Se c’è dappertutto, se tutti ci vanno, sarà bello senz’altro. Questo è il pensiero comune. Non si va oltre.

Cosa prova quando sale su un palcoscenico?
Un’emozione grandissima. Ogni volta è come se fosse la prima e come se, potenzialmente, potesse essere l’ultima. Passo i primi cinque minuti con il cuore che batte a mille, anche se oggi, a differenza dei miei inizi, ho imparato ad assecondarlo.
Ogni concerto è unico, non ce n’è mai uno uguale all’altro. E questo dipende anche dal pubblico. Le persone che ho davanti non sono mai le stesse e dunque cambia ogni volta il feeling e l’atmosfera che si crea. Interagisco con loro, racconto qualcosa tra una canzone e l’altra, li prendo per mano e li accompagno nello spazio che ho creato per loro.

Qualche anno fa è stata designata come una delle eredi di Giorgio Gaber. Non succede a tutti…
No, e devo dire che è stato un momento molto emozionante. Nel 2004 sono stata invitata alla prima edizione del festival Giorgio Gaber a Viareggio e individuata tra i dieci artisti eredi del suo genere musicale, il teatro canzone. Una grande soddisfazione. Un po’ meno lo è stato scoprire, qualche tempo dopo, che la Fondazione Giorgio Gaber era interessata solo a riproporre i brani dell’artista e non a sostenere i percorsi di chi, come me, stava cercando di mettere mano a nuovi testi legati al genere del teatro canzone.

Lei ha vinto anche il premio Porto Venere donna, dedicato a carriere femminili d’eccellenza, che nel corso degli anni è stato assegnato anche a Margherita Hack e Rita Levi Montalcini. Com’è oggi, per una donna, portare avanti una carriera ad alti livelli?
Sicuramente più complesso che per un uomo. Perché una donna deve fare delle scelte. Deve decidere se dedicarsi completamente alla carriera o se sacrificarla, in parte, per essere anche madre e moglie. Io ho un marito e due figli, e certo ho dovuto fare qualche rinuncia in campo artistico, qualche pausa. Ma avere una famiglia, le persone che definisco le mie ancore positive, mi ha aiutata a essere più ricca umanamente. E questo si è riversato in modo positivo anche sul lavoro. Per quella che è stata la mia esperienza vale la pena fare qualche rinuncia e cercare l’equilibrio tra i vari ambiti della propria vita. Rende noi donne più versatili, più ricche.

 

Messaggio promozionale
Messaggio promozionalespot_img
Messaggio promozionaleSviluppo Siti Web e loghi
Messaggio promozionalespot_img
Messaggio promozionalespot_img
Messaggio promozionalespot_img

Ti potrebbe interessare

Messaggio promozionalespot_img
Messaggio promozionalespot_img
Messaggio promozionalespot_img
Messaggio promozionalespot_img
Messaggio promozionalespot_img

Leggi la prima pagina

IMOLA

LUGO