I centri sociali di Imola apriranno il 2015 con una grande novità. A partire dal 1° gennaio infatti aderiranno al Coordinamento comprensoriale Ancescao (Associazione nazionale centri sociali comitati anziani e orti) che raccoglie a livello nazionale 1.328 centri sociali con oltre 30mila iscritti e dal 2008 è presente anche a Imola.
«La decisione di fare rete nasce dalla volontà di andare incontro agli iscritti ai centri sociali – commenta Mario Peppi, consigliere comunale Pd incaricato di elaborare progetti a favore dell’associazionismo e del volontariato – che con un’unica tessera dal costo di 10 euro annui potranno partecipare alle attività delle diverse realtà presenti sul territorio».
Il coordinamento imolese, alla cui guida si trova Davide Cavini presidente de La Stalla, era nato già nel 2011 ma all’appello mancavano ancora quattro centri sociali (Campanella, La Tozzona, San Prospero e Sasso Morelli). Con il loro ingresso adesso la rete territoriale è completa «e, fatto importante, si riusciranno a coordinare tutte le attività – continua Peppi».
A Imola i centri sociali raccolgono oggi 6.500 iscritti, dato che potrebbe calare visto che c’è chi è iscritto a più centri sociali per poterne seguire le iniziative e la vita associativa. Ora questi “pluritesseramenti” non saranno più necessari perché con la tessera unica, fatta nel centro frequentato abitualmente, ognuno potrà frequentare non solo gli altri centri imolesi, ma tutti quelli italiani affiliati ad Ancescao. I diritti di elettorato attivo e passivo rimangono invece strettamente legati al centro in cui è stata chiesta la tessera.
L’adesione ad Ancescao garantisce anche ai centri sociali imolesi una serie di servizi che vanno dalle coperture assicurative e convenzioni Siae a prezzi vantaggiosi, a consulenze fiscali e normative molto utili, oltre a specifici vantaggi previsti per i cittadini soci dei centri sociali.
Nel corso della presentazione del nuovo coordinamento il sindaco Daniele Manca ha evidenziato il ruolo che i centri sociali hanno contro la solitudine che affligge tante persone. «Una funzione fondamentale per la vita di queste realtà è il volontariato – afferma Peppi – e per questo occorre mantenere questi ambienti passando il testimone alle nuove generazioni».