“Gianni, l’ottimismo è il profumo della vita”. Così recitava una famosa pubblicità con protagonista il grande Tonino Guerra, poeta di Romagna.
Mirco Piancastelli è sempre stato un ottimista. Il presidente dell’Imolanuoto – società che da poco ha festeggiato i 25 anni di attività – vede finalmente la luce alla fine del tunnel: la copertura della vasca olimpica. Ci sono voluti anni, ma sembra davvero sia la volta buona.
Se in più Scozzoli tornerà ai suoi livelli e Polieri e Zofkova confermeranno il buon trend del 2014, ecco allora che l’ottimismo di Piancastelli si trasformerà in grande gioia…
Piancastelli, 25 anni di Imolanuoto portati alla grande!
«Quanto tempo è passato… Siamo partiti nel 1989, quasi per scherzo. Io allenavo i ragazzi dell’agonistica Uisp. Per colpa (o piuttosto grazie a) qualche disaccordo con la dirigenza sulle metodologie di allenamento, ho deciso di creare una nuova società, l’Imolanuoto appunto. A quei tempi utilizzavamo gli spazi d’acqua lasciati liberi dalla Libertas. C’erano non più di 70 ragazzi. Oggi, dopo 25 anni, abbiamo oltre mille persone iscritte ai corsi, un vivaio di più di 200 agonisti, campioni italiani, europei e mondiali. In poche parole: una scommessa vinta. E non è finita qui…».
Si spieghi meglio.
«Il 2014 si è chiuso con il grande successo nella coppa Brema, un risultato di enorme prestigio. Non dimentichiamo inoltre che, per la prima volta – e dopo 40 anni di dominio della Uisp Bologna – l’Imolanuoto ha vinto i campionati regionali. Una soddisfazione doppia se si tiene conto che il livello natatorio in Emilia Romagna è altissimo. Nella serie A1 nazionale (in cui l’Imolanuoto schiera sia la formazione maschile che quella femminile) tre squadre su otto provengono proprio dalla nostra regione.
Sul piano individuale, Fabio Scozzoli è tornato a gareggiare ad alti livelli dopo un periodo buio. E tutto sommato non è andato male, anzi. Alessia Polieri è completamente recuperata: siamo riusciti a riportarla a livelli mondiali e, soprattutto, a restituirle quella voglia di nuotare che, purtroppo, aveva un po’ perso. Carlotta Zofkova ha vinto il Sette Colli e il primo titolo assoluto personale nei 100 dorso. Le manca ancora la consacrazione definitiva, ma è sulla buona strada».
E per il 2015?
«Per Fabio, Carlotta e Alessia l’obiettivo, senza dubbio, è la qualificazione ai Mondiali in vasca lunga (Kazan, 24 luglio – 9 agosto, ndr). A livello giovanile, Gabriele Minichini, Paolo Ricci e Mattia Dall’Aglio puntano forte sulle Universiadi. Questi tre ragazzi sono le nostre grandi promesse per il futuro. Nel 2014 hanno fatto segnare tempi eccellenti. Sono convinto che quest’anno esploderanno definitivamente. Non per niente, nelle loro specialità, sono già tra i migliori tre, quattro a livello nazionale.».
La direzione tecnica sarà sempre in mano a Cesare Casella?
«Sì. Casella si sta rivelando uno dei migliori tecnici in circolazione. Ma, come in ogni realtà di successo, è la squadra (e non solo il singolo) che fa la differenza. È un concetto in cui credo molto. Anche perché non è affatto facile gestire atleti di alto livello. Proprio per questo, già da qualche anno, a Cesare – che recentemente è stato in Austria con Scozzoli per confrontarsi con Dirk Lange – è stato affiancato uno staff di prima qualità: Massimo Marchi come preparatore atletico, Maurizio Solaroli come fisioterapista, Mirko Mazzoli come mental coach, Alessandro Magnani come nutrizionista.
Attenzione, però. Questa squadra, coordinata da Casella, non segue solo il top team, composto da 12 elementi – tra cui i già citati Scozzoli, Polieri e Zofkova – che hanno ambizioni internazionali, ma anche il vivaio, seguito da Marchi e da Tampieri, che pure per quest’anno ha obiettivi minori. L’idea è quella di affiancare i ragazzi in ogni aspetto della loro crescita, sportiva e umana. L’Imolanuoto è una grande famiglia».
Veniamo ai singoli. Come sta Fabio Scozzoli?
«Fabio sa che deve fare tanta strada. Il lavoro che sta portando avanti con Lange è finalizzato non tanto ai Mondiali di Kazan quanto piuttosto alle Olimpiadi di Rio del 2016. Sia chiaro, questo non significa che non possa puntare già ad un buon piazzamento ai Mondiali di quest’anno. Non dimentichiamo che in coppa del mondo e in vasca corta la sua gamba ha risposto bene alle sollecitazioni. In più, cosa non da poco, è stato l’unico nuotatore al mondo a nuotare tutti e quattro gli stili in meno di un minuto. Scherzosamente (ma non più di tanto, ndr) gli ho suggerito di puntare forte sui 400 misti… Battute a parte, Fabio è un campione e ha una volontà di ferro. Sicuramente tornerà quello di prima dell’infortunio».
Alessia Polieri, dal canto suo, si è rilanciata alla grande.
«Non ci sono parole. Alessia è stata splendida. Nei 200 farfalla è tornata numero uno in Italia ed è tra le prime cinque al mondo. In vasca corta ha senz’altro qualcosa in più che in lunga, ma ho finalmente rivisto la Polieri cattiva, determinata di tre, quattro anni fa. E continuerà a migliorare».
Aspettiamo sempre Carlotta Zofkova. Purché non diventi un’attesa alla Beckett…
«Carlotta è un fenomeno, ma trova sempre qualcuna che tocca prima di lei… Il 2015 deve essere per forza il suo anno. Cambieranno i blocchi di partenza, la Pellegrini si dedicherà quasi esclusivamente ai 200 stile, la Barbieri e la Gemo ormai sono “vecchie”. Insomma, ci sono tutti i presupposti perché diventi la numero uno del dorso. Dipende davvero solo da lei».
Capitolo piscina. Ci sono novità sul fronte della copertura della vasca olimpica?
«Pare di sì. L’apertura del nuovo complesso di via Ortignola ha, usando un gioco di parole, aperto nuove prospettive. La gestione di quell’impianto è in mano alla Uisp. Noi, come Imolanuoto, non siamo stati coinvolti e abbiamo preferito concentrarci sul Ruggi. La collaborazione con la presidente Lanzon prosegue già da un paio d’anni con risultati più che soddisfacenti ed è un qualcosa in cui io, personalmente, credo tantissimo. È cosa nota che, dall’anno scorso, l’Imolanuoto fa parte del consorzio che gestisce con Geims l’impianto del Ruggi e, come tale, ha voce in capitolo sulle decisioni da prendere.
La copertura della vasca olimpica, perciò, si farà. I soldi (stanziati dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Imola, ndr) ci sono. Ma prima è necessario un profondo rinnovamento della piscina. Mi spiego meglio: in questo momento una copertura non ha molto senso. E l’ho detto anche al presidente Santi. Se vogliamo portare gare di alto livello a Imola – come Assoluti, meeting internazionali o gare di coppa del mondo – bisogna prima giocoforza sistemare l’impianto».
Come?
«Provvedendo al rifacimento del fondo della vasca esterna, sostituendo i vecchi blocchi con quelli attualmente in vigore, ristrutturando (e magari allargando) le tribune esterne e sistemando sottotribune e spogliatoi. In più, particolare non da poco, oltre ai soldi della Fondazione ci sono anche altri 300mila euro stanziati dalla Regione da investire in un nuovo sistema di riscaldamento (anche se questi fondi riguardano la vasca interna). Dopodiché si potrà pensare alla copertura col famoso pallone pressostatico».
Tempi di realizzazione?
«Il Comune ha già in mano un progetto di riqualificazione a firma dell’ingegnere Andrea Dal Fiume. Il Ruggi, nonostante gli anni, è ancora una delle migliori piscine in circolazione. Con i giusti lavori può diventare un vero gioiello. Nelle intenzioni, tutte da confermare (ma sono convinto che la Fondazione non si tirerebbe certo indietro), il progetto dovrebbe essere approvato nelle prossime settimane ed essere realizzato entro l’estate. Poi, chiusa la stagione estiva, ci si potrebbe concentrare sulla copertura della vasca olimpica, in modo da essere pronti entro inizio 2016. A quel punto, mi muoverò in prima persona per portare a Imola i campionati italiani estivi, aperitivo di lusso alle Olimpiadi di Rio de Janeiro, o un altro grande meeting internazionale».
Insomma, il 2015 sembra nascere sotto una buona stella…
«Ci sono tutti i presupposti perché questo sia un anno ricco di soddisfazioni, sportive e non. Sono sempre stato ottimista, anche se negli ultimi anni avevo perso un po’ le speranze, specie sull’impiantistica. Ma vedo che tante cose si stanno incanalando nella giusta direzione».
Tre nomi per questo 2015?
«Ne faccio quattro: Fabio Scozzoli, Alessia Polieri (soprattutto Alessia!), Mattia Dall’Aglio e Paolo Ricci».
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