5, Febbraio, 2025

GUERRE PER UN LIBRO? ECO SBAGLIA

In una intervista rilasciata a Paolo Di Stefano per il Corriere della sera dell’8 gennaio, dopo la strage di Parigi, Umberto Eco ha detto: «Gli uomini si sono sempre massacrati per un libro: la Bibbia contro il Corano, il Vangelo contro la Bibbia, eccetera. Le grandi guerre sono state scatenate dalle religioni monoteiste per un libro. Hai mai visto gli animisti che hanno tentato di conquistare il mondo con le armi? Sono le religioni del libro a provocare le guerre per imporre l’idea contenuta nei loro testi. Le guerre pagane, tutto sommato, erano sempre locali. Forse un po’ i Romani… Ma i Cartaginesi hanno combattuto per ragioni commerciali, non per imporre il culto di Astarte». L’affermazione non è certo nuova, ma stupisce che il più noto intellettuale italiano l’abbia fatta propria, quando sarebbe addirittura intollerabile in uno studente alle prime armi. Forse un giudizio così avventato non meriterebbe nemmeno una replica se non fosse che, per l’autorità del personaggio in questione, esso potrebbe ottenere, tra il pubblico, una risonanza del tutto ingiustificata. Che, innanzitutto, gli uomini si siano sempre massacrati per un libro è falso. Forse che la prima e la seconda guerra mondiale hanno preso avvio da un libro? Oppure, è stato così per le guerre napoleoniche che nell’Ottocento insanguinarono l’Europa? «Le grandi guerre sono state scatenate dalle religioni monoteiste per un libro»: Bibbia, Vangelo o Corano. Roma, politeista, non si accontentò certo – come sostiene Eco – di poco, così come Alessandro Magno; né le stragi furono compiute solo in ambito locale. In entrambi i casi andarono dalla Britannia all’India. Gengis Khan si impadronì di quasi tutta l’Asia pur professando l’antico sciamanismo dei Mongoli: una fede senza libro, dedita al culto degli spiriti e degli antenati. Questi ultimi onorati pure dallo shintoismo giapponese di cui nessuno ha dimenticato la ferocia imperialista in occasione della seconda guerra mondiale e negli anni immediatamente precedenti. Se ed in quale misura sciamanesimo e shintoismo siano in qualche modo imparentati con l’animismo è questione complessa e tuttavia non peregrina. Vero è, purtroppo, che le guerre hanno sempre accompagnato, da millenni, la storia umana, ben prima che apparissero sulla scena le religioni del libro. Quando anche esse sono state mascherate dietro il paravento della religione – come nel caso delle Crociate o della guerra dei Trent’anni, in Europa – le ragioni del conflitto si accompagnarono (o furono presto superate) da altre e più concrete. Che sia così, Eco dovrebbe ben saperlo.
ANDREA PADOVANI*
*Ordinario di Storia del diritto medievale e moderno Università di Bologna

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