L’ex infermiera Daniela Poggiali, arrestata il 9 ottobre dello scorso anno perché sospettata dell’omicidio di un’anziana paziente, e sui cui gravano i dubbi della procura per altri atti analoghi che avrebbe commesso somministrando ai ricoverati dell’ospedale di Lugo dosi letali di cloruro di potassio, mercoledì 28 gennaio ha visto rigettata la sua richiesta di scarcerazione da parte del tribunale del riesame. L’ordinanza del Tribunale del riesame parla di 191 decessi avvenuti nel periodo preso in considerazione, due anni, 139 dei quali avvenuti nel reparto in cui in quel momento era in servizio l’indagata. un eccesso di mortalità che nell’ultimo semestre viene definito «esplosivo». Una volta allontanata la Poggiali i decessi sono calati in modo significativo.
Dal momento in cui l’allora infermiera fu indagata, tre dipendenti della struttura lughese furono pure indagati per omissioni e ritardi legati alla comunicazione di ciò che accadeva. Per la precisione, l’accusa è di omissione di referto per due medici e di omissione atti d’ufficio per un direttore amministrativo.
La direzione dell’Ausl Romagna ha nel frattempo ribadito la sua «assoluta disponibilità a collaborare con l’autorità giudiziaria e ad intraprendere eventuali azioni disciplinari, come già avvenuto, qualora dalle indagini stesse dovessero emergere altri profili di responsabilità».