Domenica 8 febbraio alle 15 nell’aula magna del nostro seminario si aprirà il convegno diocesano Accompagnare ad incontrare Gesù che si concluderà, con un secondo incontro il 22 febbraio. È un evento che già nella preparazione ha riscosso vivo interesse; i delegati sono oltre trecento. Annunciato due anni fa, nel documento Dire Gesù diffuso al termine dell’Anno della Fede, si occuperà del compito di trasmettere la fede alle nuove generazioni, compito che interpella ogni battezzato. Compito, ma anche gioia: la gioia di condividere con i destinatari privilegiati, i “piccoli” di età o di condizione sociale, la fede ricevuta. Infatti, da un lato si rileva che la trasmissione della fede da una generazione all’altra non è più assicurata, da qualche tempo, come invece avveniva in passato; dall’altro, si assiste ad una presa di coscienza missionaria dei laici. Cresce in particolare la convinzione che non è giusto delegare ai soli catechisti – per altro ammirevoli nella loro dedizione – quell’itinerario che nella Liturgia va sotto il nome di “iniziazione cristiana” e che di fatto però viene circoscritto alla preparazione ai sacramenti del Battesimo, della Cresima e dell’Eucaristia. Tutta la comunità ecclesiale va coinvolta, a partire dai genitori dei “piccoli”, perché sono loro i primi educatori, anche per ciò che concerne la fede. Inoltre, si tratta di introdurre i destinatari del Vangelo nell’insieme della vita cristiana, cioè concretamente nella comunità, fatta di persone, di relazioni, di partecipazione attiva e non solo di riti da compiere, da precetti da osservare e di verità da professare. Parlare di iniziazione cristiana significa quindi parlare della catechesi ai fanciulli, ma anche agli adolescenti e, successivamente, a giovani e adulti. La catechesi poi comincia dall’annuncio, passa per l’adesione che si consolida nel catecumenato, ha il suo momento culminante nella celebrazione sacramentale e si completa nella mistagogia, per continuare come “formazione permanente”. Proprio per la sua articolazione, dopo la relazione introduttiva al convegno l’itinerario dell’iniziazione verrà fatto oggetto di confronto in otto gruppi di studio o laboratori; toccherà a me raccoglierne i risultati, al termine del secondo pomeriggio di lavori. Non nascondo la mia aspettativa: l’ampio confronto produrrà un arricchimento non solo dei partecipanti, ma di tutta la comunità diocesana. Agli organismi di partecipazione, come il Consiglio pastorale, resterà poi il compito di ricavare dal convegno delle idee pratiche, che sarò ben lieto di promulgare in seguito, con l’aiuto del rinnovato Ufficio catechistico.