Il gioco d’azzardo patologico è in forte espansione, anche nel territorio imolese. Sono 80 i giocatori compulsivi che hanno chiesto aiuto all’unità operativa dipendenze patologiche dell’Usl , ma si tratta solo della punta dell’iceberg. Allo scopo di quantificare il fenomeno e iniziare un’azione preventiva nasce il progetto Il gioco che non diverte, promosso dalla Caritas assieme al Comune di Imola e all’Unità sanitaria locale. Da lunedì 16 le 27mila famiglie imolesi troveranno nella loro buchetta un questionario sulle pratiche di gioco. Sarà possibile restituire il questionario compilato nei 10 punti della città dove è stata prevista un’apposita urna di raccolta, tra cui le farmacie comunali, il centro giovanile Cà Vaina e la biblioteca.