6, Febbraio, 2025

Il Centro islamico si dissocia: il 41enne espulso era “un semplice frequentatore”

Khalid Smina, il 41enne marocchino residente a Imola espulso dal nostro Paese perché, come reso noto dal ministero dell’interno, «aveva aderito a una pratica integralista della religione con una vocazione al terrorismo», «era un semplice frequentatore del centro culturale», precisano i responsabili della Casa della cultura islamica di Imola,  «come lo è buona parte della comunità islamica residente sul territorio. Negli anni non ha mai ricoperto ruoli di responsabilità all’interno della nostra associazione». Secondo quanto riferito dallo stesso ministro Alfano, Smina  faceva parte della rete di Jarraya Khalil, il tunisino arrestato nel 2008 dalla Digos di Bologna per associazione con finalità di terrorismo, recentemente scarcerato e rimpatriato». Un’appartenenza da cui la Casa della cultura islamica di Imola prende le distanze attraverso una nota diffusa ieri, proprio prima che si svolgesse la seduta del consiglio comunale dedicata, anche, a discutere dell’espulsione del marocchino e del pericolo terrorismo. Di seguito riportiamo la nota per intero:

«In merito all’espulsione del cittadino musulmano residente a Imola per sospetto terrorismo i responsabili della Casa della cultura islamica di Imola precisano: “La persona coinvolta era un semplice frequentatore del centro culturale come lo è buona parte della comunità islamica residente sul territorio. Negli anni non ha mai ricoperto ruoli di responsabilità all’interno della nostra associazione. Riteniamo diffamatori e inaccettabili le allusioni che la persona interessata possa aver avuto un ruolo di indottrinamento all’interno del suddetto centro. Da sempre l’associazione si è impegnata nella trasmissione di un messaggio di pace e convivenza civile. È stato più volte dimostrato attraverso un’ampia e massima collaborazione con le autorità locali e religiose. Una disponibilità che sarà ulteriormente rafforzata per dare una chiara e netta risposta a quanto accaduto negli ultimi giorni. Chi per speculazione politica invoca la chiusura della Casa della cultura lo invitiamo a visitarci per conoscerci da vicino. Le nostre porte sono sempre aperte».

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