Instancabile e indimenticabile collaboratore del Csi di Imola, Augusto Capitani si è spento pochi giorni fa, a 65 anni. Augusto (a sinistra nella foto) si è sempre dedicato con passione all’associazione. Non è facile trovare le parole per esprimere i sentimenti in questo momento. Il suo ricordo è vivo in tutti i suoi amici del Csi. La cerimonia funebre si svolgerà giovedì 30 aprile, alle 15, nella chiesa di Santa Maria Maggiore, a Castel San Pietro Terme.
«Era una persona speciale. Tutte le mattine era nel parcheggio, dove restava fino alla sera. Si parlava, ci si scambiavano le idee sul Csi, anche con confronti e scambi di opinioni. Ci mancherà molto. Metteva l’anima in tutto quello che faceva, nella gestione del parcheggio e nell’organizzazione del campionato di calcio a 11. Si vedeva che in lui c’era la passione, quella stessa passione che richiamiamo spesso quando parliamo di sport. Ci sono arrivate diverse attestazioni di vicinanza e di cordoglio. Rimarrà in tutti un ricordo eccezionale per quello che ha fatto: ha dedicato tanti anni all’attività sportiva, soprattutto il calcio. Non sarà facile raccogliere la sua eredità. Vogliamo dedicare un pensiero alla sua memoria». «Era una persona speciale. Tutte le mattine era nel parcheggio, dove restava fino alla sera. Si parlava, ci si scambiavano le idee sul Csi, anche con confronti e scambi di opinioni. Ci mancherà molto. Metteva l’anima in tutto quello che faceva, nella gestione del parcheggio e nell’organizzazione del campionato di calcio a 11. Si vedeva che in lui c’era la passione, quella stessa passione che richiamiamo spesso quando parliamo di sport. Ci sono arrivate diverse attestazioni di vicinanza e di cordoglio. Rimarrà in tutti un ricordo eccezionale per quello che ha fatto: ha dedicato tanti anni all’attività sportiva, soprattutto il calcio. Non sarà facile raccogliere la sua eredità. Vogliamo dedicare un pensiero alla sua memoria». Raffaele
«La nostra conoscenza non era tecnica, essendo occupati su fronti diversi delle attività del Csi, ma quando ci incontravamo nel parcheggio si parlava e c’era un ottimo rapporto. A volte era fin quasi drastico nelle sue decisioni, ma non perdeva mai la sua correttezza. E soprattutto era di una disponibilità estrema nel dare una mano dove c’era bisogno». Don Gianni