Scrive Piero Trabucchi su Spirito Trail, magazine dedicato alla corsa: «Che rapporto c’è tra la sindrome di Stendhal e il “mal di Tor”? […] Qui, molto più che in gare più brevi, il paesaggio cessa di essere immagine televisiva, desktop del pc, idea astratta. C’è un susseguirsi di valli e di cime. E le montagne, i panorami e i cieli si disvelano per quello che sono: immensità reali e tangibili, non più icone virtuali». Tabucchi è uno dei tanti coraggiosi che, almeno una volta nella vita, ha affrontato il mitico Tor des Geants, in Valle d’Aosta, la corsa trail più difficile del mondo: 330 chilometri, 24mila metri di dislivello da percorrere in un tempo massimo di 150 ore. Eppure, nonostante l’immensa fatica, si è “ammalato” di Tor e dei suoi meravigliosi giganti: Cervino, Gran Paradiso, monte Rosa e monte Bianco.
Malato di montagna, e di ultra trail, è pure Gianluca Galeati, 32 anni, imolese, alla terza partecipazione al Tor. Dopo il settimo posto dell’edizione 2014 e il primo nella classifica per nazioni, Galeati tenterà di migliorarsi ancora. Non sarà facile, ma Gianluca è un lottatore, la fatica non lo spaventa, anzi!
Gianluca, in tutta onestà, chi glielo fa fare?
«A volte me lo chiedo anch’io. Forse il richiamo irresistibile delle montagne. Forse la passione per la corsa. O, più semplicemente, il mix delle due cose. Ho iniziato nel 2007, partecipando a gare trail di breve, media durata fino ad arrivare al Tor des Geants, in assoluto la corsa più estrema e difficile. Qui non conta solo la preparazione fisica, sicuramente fondamentale, contano anche l’esperienza acquisita nelle gare di lunga durata e la capacità di gestire lo sforzo, atletico e mentale. È una gara particolare: pur essendo 800 gli iscritti, si percorrono tanti chilometri in totale solitudine».
L’intervista completa a Gianluca Galeati è in edicola, a partire da oggi, su Il nuovo diario messaggero.
Sulla pagina facebook “Il Tor di Gale” sarà possibile seguire in tempo reale, con aggiornamenti, video e commenti, l’avventura di Gianluca in Valle d’Aosta.