Ancora sottotraccia, ma in modo sempre meno impercettibile, si è avviata la partita che vedrà la scelta del prossimo sindaco di Imola. Le sfide che lo/la aspettano sono molteplici, difficili, a volte dolorose. In primo luogo va affrontato un punto nodale e non più eludibile, che riguarda la vocazione profonda della nostra città: mantenere il ruolo guida di un territorio più ampio di quello comunale, che la sua storia gli ha consegnato (e per mantenerlo occorre potenziarlo), oppure rassegnarsi al declino dell’ultimo periodo, riducendosi ad una propaggine metropolitana ed accettando di vedere (o di concorrere a) smantellare i capisaldi della propria autonomia: Hera, Ausl, Asp, Camera di Commercio, associazioni di categoria, eccetera.
Il vuoto di vertice di questi ultimi anni pesa sulla vita politica, civile, economica e sociale, e infragilisce il profilo comunitario del nostro territorio. E non valgono risposte a slogan e luoghi comuni a mascherare la realtà.
Se si sostiene che è impossibile mantenere questo ruolo, per cause non dipendenti dalla nostra volontà, lo si deve dichiarare apertamente, senza patetici imbellettamenti della realtà.
Le scelte future dipenderanno in massima parte dalla persona del sindaco, perché la normativa vigente gli assegna un ruolo fondamentale e eterminante, che può meglio esercitarlo se non è figlio di una cooptazione verticistica e disincarnata, ma possiede un radicamento profondo con la comunità che dovrà rappresentare e guidare.
Per allargare gli orizzonti di scelta dei candidati – e solo per questo motivo – è parso saggio chiedersi se la società imolese annoveri persone in grado di reggere degnamente il fardello della carica di sindaco, provando ad alzare lo sguardo oltre il recinto della politica locale. Non perché al suo interno non vi siano candidati plausibili, ma perché è opportuno considerare anche altre
opzioni.
Tra i tanti nomi possibili, si è pensato a tre donne e tre uomini a parere di scrive dotati dei requisiti umani, professionali e sociali necessari, elencati in ordine alfabetico: Luca Albertazzi, sindaco di Dozza, Marina Baruzzi, già dirigente del settore cultura e scuole del Comune di Imola, Carmela Cappello, avvocato, Luca Dal Pozzo, presidente del Consorzio Solco, Carlo Alberto Gollini, presidente della cooperativa Giovani rilegatori, Silvia Villa, avvocato. Poiché non sono stati previamente interpellati, è possibile che nessuno di loro sia minimamente interessato. Questo non è importante, perché compito del nostro giornale non è certo quello di lanciare la candidatura di chicchessia, ma solo di stimolare un dibattito e una ricerca liberi.