25, Aprile, 2025

Monsignor Mosciatti inaugura il nuovo altare di san Rocco a Sassoleone

Venerdì 16 agosto è stato un giorno speciale per Sassoleone. Il vescovo di Imola, monsignor Mosciatti, ha infatti svelato e benedetto presso la chiesa di San Prospero un altare ed un dipinto dedicati a san Rocco, protettore dei malati e dei cani. Di seguito una testimonianza della giornata di festa scritta da Silvia Scaramagli.

Con meraviglia, gioia e riconoscenza, una bella folla si è stretta attorno al vescovo di Imola, monsignor Mosciatti arrivato a Sassoleone per impartire la sua benedizione al nuovo esercizio commerciale Conad in piazza della Pace e per rinnovare la celebrazione della festa di San Rocco presso la chiesa parrocchiale.

Il vescovo Mosciatti celebra la messa. Foto Bruno Vannini

Presso la chiesa parrocchiale di san Prospero, ha inaugurato il nuovo altare dedicato e celebrato messa nel giorno dedicato a San Rocco.
Come afferma don Angelo Figna, «il giorno 16 di agosto è un giorno particolarmente indicato ai Sassoleonesi per festeggiare in parrocchia; è il giorno dopo l’Assunta in cui nel Mercatale di Sassoleone storicamente ricorreva la Fiera». Il 16 agosto ricorre la festa di San Rocco, il cui culto nel paese risale al Cinquecento, ed è proseguito ininterrottamente  fino alla rappresaglia di 75 anni fa, come ha dettagliatamente spiegato Ivelise Dori con le sue ricerche storiche.
Presso la chiesa parrocchiale, monsignor Mosciatti ha benedetto il nuovo altare dedicato a san Rocco e ha fatto cadere per la prima volta il velo che copriva il quadro realizzato dall’ingegnere Giancarlo Bonzi.
L’opera raffigura un momento della vita del giovane san Rocco, biondo e piccolo di statura, mentre reca conforto ad un ammalato. Portando a questi le cure materiali e la consolazione, san Rocco allarga il suo sguardo verso tutti noi e con fiducia chiede per noi protezione, invoca per noi la benedizione. Illuminato da una lama di luce che penetra nell’architettura romanica dello sfondo, anche il suo cane alza la zampa, associandosi docilmente alla richiesta di protezione, in sintonia con tutto il creato.
San Rocco era stato colpito in prima persona dalla peste e ne era stato ridotto in fin di vita, quando si trovata a Sàrmato (Pc), ma ne era guarito, anche aiutato dal cane che ogni giorno gli portava ogni giorno un pane. Il santo francese aveva poi continuato la sua missione di conforto e cura degli ammalati, conversione delle anime e fondato là una comunità di eremiti che è continuata fino all’Ottocento.
«Chiunque mi invocherà contro la peste, sarà liberato dal flagello»: questo era scritto in una tavoletta trovata a fianco di Rocco nel giorno della sua morte, avvenuta nel 1379, e in breve tempo l’intercessione di san Rocco è stata invocata in tutta Europa contro la peste e le malattie.

Il quadro. Foto Bruno Vannini

Sull’altare, donato in memoria di Loris Scaramagli, c’è una scritta che ci guida nella preghiera: «San Rocco aiutaci e ricordaci che Dio Padre ci sta vicino, quando ci colpisce il dolore e la malattia».

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