6, Febbraio, 2025

Ac, un’associazione popolare

Domenica 15 settembre l’Azione Cattolica diocesana ha presentato il nuovo anno associativo, alla presenza del vescovo Giovanni. Faremo cose nuove? Non è corretta questa domanda per l’Ac del 2019, o meglio non è sufficiente… cerchiamo di capire chi è l’Azione Cattolica oggi nella Chiesa diocesana e nella società civile di questo territorio. I due ambiti infatti, quello ecclesiale (nella sua prossimità parrocchiale) e quello sociale e civile sono entrambi i campi in cui “gettare il seme buono, seme valido” (V. Bachelet), quello del Vangelo. Non si è Ac se ci si ferma dentro alle canoniche: sempre più dobbiamo essere sulla soglia e abitare le strade e le piazze. Il vescovo ha visto in noi una “ricchezza figlia di una forte tradizione che ancora oggi dà frutti”; le nostre radici anche diocesane sono poderose, abbiamo una storia di santità laicale, quella “della porta accanto” (Gaudete et Exultate 7) che ci sprona a prendere parte al bene, ci fa partecipi della missione che è immergerci nel mondo, con desiderio, stupore, nella fiducia e speranza. Dobbiamo “abitare” (il verbo che vuole indicarci lo stile dell’anno) lì dove le persone vivono, lavorano, studiano, giocano, soffrono, gioiscono. Quindi per chi e come siamo? Siamo per tutti: siamo un’associazione popolare, aperta a persone di ogni età, dai piccolissimi ai nonni, uomini e donne con le fragilità e le risorse che tutti quanti viviamo. Papa Francesco ci ha detto nel 2017 che la “sfida alla maternità ecclesiale dell’AC” è “ricevere tutti e accompagnarli nel cammino della vita con le croci che portano sulle spalle. Tutti possono partecipare a partire da ciò che hanno e con quel che possono”. Proviamoci! Quest’anno festeggiamo il 50° del “nuovo” Statuto. Nuovo dopo 50 anni? Sì e non per giovanilismo! È l’occasione per riaffermare la scelta religiosa, oggi più compresa che in passato. La fede esige libertà, incarnandosi nella vita di ciascuno; ci chiede la responsabilità formativa verso noi stessi e ci chiama alla testimonianza pubblica della nostra fede; ci educa al rapporto concreto tra conoscenza e formazione delle coscienze. Sono queste le condizioni in cui scegliere: libertà responsabilità, formazione. Ed è religiosa perché matura nel rapporto con Cristo. Festeggeremo anche il 50° compleanno dell’Acr: l’Azione Cattolica DEI Ragazzi, non per o con i ragazzi. I piccoli sono portatori di doni preziosi per la comunità civile ed ecclesiale, sono i protagonisti del proprio cammino di fede, sono missionari perché testimoni del Vangelo secondo le proprie possibilità, come ciascun battezzato. Vogliamo abitare nel mondo e nella Chiesa, in un modo attento e creativo, scoprendo il bene che Dio già opera. Per questo le nostre iniziative sono per tutti, non solo per gli aderenti. Ma prima di qualsiasi cosa vogliamo permettere al Signore della Vita di abitare la nostra.

Laura Pantaleoni
presidente dell’Ac diocesana

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