Isolapress

La situazione legata all’emergenza Coronavirus nel circondario evolve, l’Ausl di Imola e l’ospedale Santa Maria della Scaletta si riorganizzano.
In previsione dei nuovi ricoveri ad alta intensità di cura attesi, il reparto di terapia intensiva dell’ospedale di Imola ha ampliato i posti dedicati alle persone con Coronavirus fino a 16, diminuendo la disponibilità per pazienti no-Covid da 8 a 5. Posti resi comunque disponibili da altre strutture della rete territoriale.

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All’interno del pronto soccorso, lo spazio per l’osservazione breve intensiva si trasforma in un reparto dotato di 8 posti letto e sarà dedicato al monitoraggio ed al trattamento con tecniche di ventilazione non-invasiva dei Pazienti Covid-19 positivi (o sospetti tali) con polmonite. A guidarlo sarà l’unità operativa di medicina d’urgenza diretta dal dott. Rodolfo Ferrari.
Tale unità di emergenza «è già stata allestita con attrezzature dedicate (ecografi, ventilatori polmonari, emogas analizzatori, ecc..) in molta parte donate o acquisite grazie alle donazioni di cittadini, imprese ed associazioni» comunica l’Ausl.

Nascono équipe per interventi a domicilio sul territorio

«Anche il territorio sta consolidando un’organizzazione per équipe territoriali costituite da medici di continuità assistenziale e da infermieri, che nelle prossime settimane eseguiranno interventi a domicilio su segnalazione dei medici di famiglia» prosegue l’azienda Usl.
Il funzionamento? «I cittadini che sono in isolamento domiciliare o che presentano sintomi similinfluenzali e respiratori potranno contattare telefonicamente il proprio medico di famiglia, che sarà disponibile telefonicamente dalle 8 alle 20, dal lunedì al venerdì, mentre nei prefestivi e festivi e nelle ore notturne è possibile riferirsi al Numero Verde di continuità assistenziale 800 040 050».
Le Unità Speciali di Continuità Assistenziale saranno impegnate in una prima fase per un intervento sperimentale di profilassi farmacologica sui cittadini sintomatici residenti nel Comune di Medicina.


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Iniziano le dimissioni dal reparto Covid-19. Il punto

Iniziano intanto le prime dimissioni dal reparto medico Covid19: addirittura 15 negli ultimi due giorni.
«Le persone dimesse (non ancora guarite, ma in condizioni cliniche che non necessitano più di ricovero per acuti) potranno essere poste in isolamento domiciliare o ricoverate nel reparto post acuti Covid19 dell’Osservatorio di Continuità di Castel San Pietro, istituito presso la Struttura Residenziale Cure Intermedie (21 posti letto)».
Dal 26 marzo, questo reparto sarà dedicato a pazienti Covid19 in dimissione che non possono restare al domicilio perché necessitano ancora di assistenza infermieristica o che non hanno le condizioni domiciliari adatte all’isolamento.

Le persone ricoverate precedentemente nella Struttura Residenziale Cure Intermedie sono state ospitate temporaneamente presso le CRA del territorio, quando non dimissibili a domicilio.

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