Casa protetta Sassoli di Lugo

È stata la positività al Covid-19 di un ospite a far suonare un campanello d’allarme.
Il caso di Coronavirus refertato in paziente della casa protetta Sassoli di Lugo, già da tempo ricoverato in ospedale, ha fatto sì che autorità sanitarie, in coordinamento con il Comune di Lugo e l’Asp dell’Unione dei Comuni della Bassa Romagna (che gestisce la struttura) «hanno da subito messo in atto tutte le misure di contenimento ed eseguito i controlli necessari».
Inoltre va ricordato che la Sassoli fin dall’inizio dell’emergenza ha inibito ogni ingresso per motivi di sicurezza.
«Un controllo a tappeto sull’intera struttura, sia per gli ospiti che per gli operatori – come spiega Pierluigi Ravagli, presidente dell’Asp -. Il risultato dei tamponi effettuati è stato negativo per i 98 ospiti ricoverati mentre sono state purtroppo accertate tre positività tra il personale (due tra gli operatori e una terza in una ditta esterna di servizi); gli operatori sono stati immediatamente presi in carico dai servizi sanitari e messi in quarantena nelle loro abitazioni».
La situazione tuttavia, come affermano dall’Unione, è sotto controllo. Sono in oltre in corso attività di screening sierologico su tutti gli operatori della altre strutture gestita dall’Asp, che finora non hanno dato esito positivo.
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