Il 2020 ha rappresentato per tutti i mezzi di comunicazione un anno di sfide. Sfide organizzative, per permettere comunque l’uscita del giornale ogni settimana anche nei periodi più bui del lockdown, garantendo qualità e tempestività delle notizie insieme alla tutela della salute di giornalisti e collaboratori, nel rispetto delle prescrizioni anti-Covid.
Sfide economiche, perché non venissero meno gli introiti minimi necessari a coprire costi di stampa e del personale.
Ma soprattutto sfide professionali e umane, perché la pandemia ha indotto (o forse costretto) a elaborare nuove modalità narrative, a esplorare strumenti e approcci diversi e a confrontarci con un tessuto sociale, economico e politico sottoposto a forti torsioni e certo in parte lacerato, sfilacciato, spossato.
Ci pare che queste sfide siano state superate e abbiano aiutato anche noi a crescere, come giornalisti e come persone. In primo luogo ce lo dicono i numeri. Nel 2018 avevano effettuato l’accesso al nostro sito 91mila utenti unici, con 175mila sessioni e 253mila visualizzazioni di pagina, nel 2019 sono stati rispettivamente 220mila (+130%), 500mila (+186%), e 700mila (+173%); nel 2020 gli utenti unici sono stati 481mila (+ 120% sul 2019), le sessioni 1.300.000 (+149% sul 2019), le pagine visualizzate 1.742.000 (+141% sul 2019). Anche il sito della Diocesi ha conosciuto un importante incremento: nel 2018 1.750 utenti unici, 2.650 sessioni e 12.200 visualizzazioni; nel 2019 36mila 100 utenti unici, 66mila 300 sessioni e 165mila 200 visualizzazioni di pagina; nel 2020 48mila utenti unici (+24% sul 2019) 83mila sessioni (+16.5% sul 2019) 179mila visualizzazioni di pagina (+4% vs. sul 2019).
Un punto qualificante è l’implementazione del progetto di archiviazione digitale delle immagini, cartacee o digitali attualmente allocate negli archivi del settimanale diocesano. Tramite un sistema semplice e innovativo che consente la ricerca per parola chiave si sta agendo per alimentare una importante banca dati fotografica, da utilizzare per attività giornalistiche, pastorali, culturali e sociali. Attualmente sono state così archiviate oltre 110.000 immagini, pari a circa il 20% del totale. Per sostenere anche economicamente l’insieme di queste attività è indispensabile la differenziazione dell’offerta: accanto al giornale c’è l’attività editoriale, con una media di oltre quindici nuovi libri ogni anno, la realizzazione di modellini di edifici e personaggi storici, prodotti con meticolosa cura e fedeltà all’originale (ai modellini esistenti si sono aggiunti quest’anno quello del ponte degli Alidosi di Castel del Rio), riproduzioni di piante antiche, santini, incisioni e altri oggetti. Abbiamo inoltre promosso alcuni eventi in presenza, nel rispetto della normativa anticovid. Partecipatissimi sono stati i dibattiti pubblici organizzati per le elezioni comunali di Imola e per le elezioni regionali dell’Emilia Romagna, con la partecipazione di tutti i candidati sindaco e dei rappresentanti delle principali forze politiche regionali. Particolare attenzione si è rivolta al rapporto con il mondo scolastico e universitario, attraverso progetti con le scuole del territorio diocesano, partecipazione alle iniziative di alternanza scuola lavoro a distanza e i tirocini universitari curricolari, coinvolgendo complessivamente oltre un migliaio di studenti. Di particolare importanza sono state le iniziative per i centoventi anni di vita del settimanale diocesano, culminate con la presentazione pubblica del libro Con la mente e con il cuore. 120 anni di vita del giornale della città e diocesi di Imola (1900 – 2020), (Imola, Editrice Il Nuovo Diario Messaggero, pp. 557) il 23 ottobre scorso alla presenza del cardinale Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna, del nostro vescovo mons. Giovanni Mosciatti, dell’editorialista del Corriere della Sera Aldo Cazzullo, e in collegamento da remoto, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio per l’editoria Andrea Martella e Paolo Ruffini, prefetto del Dicastero per le comunicazioni della Santa Sede. Presenti in sala tutti i sindaci del territorio e tutti i rappresentanti delle istituzioni locali, economiche, civili e militari. Non mancava davvero nessuno di significativo. Molti anche i colleghi di altre testate giornalistiche locali. Un evento pienamente riuscito, vibrante di partecipazione corale e di altrettanta corale emozione.
Davvero si può affermare, con le parole del carissimo mons. Francesco Giacometti (1926 – 2014), primo direttore de Il Nuovo diario Messaggero, che “Un buon giornale è segno di una comunità viva, una comunità viva esprime un buon giornale. Si può allora dire che giornale e comunità camminano insieme ed insieme crescono”.
Andrea Ferri
direttore Il Nuovo Diario Messaggero
Messaggio promozionale
Pubblicità



ù