Due persone, titolari di una ditta edile del lughese, sono state denunciate dal Nucleo di polizia giudiziaria della Romagna Faentina perché ritenuti responsabili di un incendio doloso verificatosi in un’abitazione di Faenza che avevano parzialmente ristrutturato.
I fatti risalgono alla tarda serata del 7 dicembre 2020, quando i vigili del fuoco sono intervenuti nelle campagne alle porte della città per domare le fiamme che divampavano sul tetto di una casa rurale. «Sin dai primi momenti dopo le operazioni di spegnimento ci si rese conto che l’incendio era di origine dolosa perché nelle immediate vicinanza venne rinvenuta un contenitore in plastica con residui di benzina» spiegano dal comando di via Baliatico.
Le indagini, coordinate dal sostituto procuratore Monica Gargiulo, hanno permesso di ricostruire la vicenda e i presunti motivi all’origine del gesto. «Secondo le risultanze, la donna faentina proprietaria dell’abitazione avrebbe chiesto l’opera dei due muratori per ristrutturare la casa – riferisce la polizia locale della Romagna Faentina -. Dopo i primi interventi, non contenta del lavoro svolto sino a qual momento, la signora avrebbe revocato l’incarico». Gli investigatori ritengono che questo sia stato all’origine della rabbia dei due, che per ripicca avrebbero poi incendiato il tetto della costruzione.
«I sospetti degli agenti si sono concentrati sui due muratori, gravati da precedenti specifici, che avevano effettuato il lavoro nell’immobile – confermano gli inquirenti -. Attraverso una complicata e lunga attività d’indagine gli agenti avrebbero accertato di quali veicoli si erano serviti i due la sera dell’incendio. Analizzate le immagini di alcuni varchi targhe della videosorveglianza cittadina, il mezzo usato dai due sarebbe stato ripreso dalle telecamere in orari compatibili all’incendio».
Gli agenti, sulla scorta delle prove raccolte e con l’avallo della Procura, hanno convocato in via Baliatico i due artigiani che sono stati denunciati per il reato di danneggiamento aggravato seguito da incendi.