Trasformare il Montecatone Rehabilitation Institute da spa a ente sanitario pubblico. Così facendo, l’istituto potrebbe risolvere i suoi problemi finanziari accedendo ai fondi pubblici.
«Montecatone pareggia i conti solo con la piena occupazione dei posti letto» spiega Marco Gasparri, vicepresidente del cda e presidente della Fondazione Montecatone. L’emergenza Covid continua a sottrarre personale alla struttura, poiché molti infermieri sono richiamati da altre aziende sanitare per far fronte alla pandemia. In carenza di dipendenti, diventa impossibile saturare tutti i 150 posti letto, quindi mantenere il bilancio in positivo.
In quanto spa, Montecatone non può accedere ai bandi statali. D’altra parte la struttura è troppo piccola per poter essere riconosciuta come ente pubblico. Così si è fatta avanti la proposta di aggregare Montecatone all’Istituto di Scienze neurologiche del Bellaria.
L’idea è di formare un istituto unico IRCCS, dove portare avanti sia la ricerca in neuroscienze sia l’attività di neuroriabilitazione. Il polo potrebbe beneficiare di varie risorse statali: dai finanziamenti annuali per la ricerca al Piano nazionale di ripresa e resistenza.
Come racconta Gasparri, l’aggregazione permetterebbe di realizzare anche una Academy «per “allevare” direttamente le persone che ci servono dopo essere uscite dagli studi universitari», così da garantire anche in futuro personale specializzato da inserire direttamente nella struttura.
Le proposte sono già state formulate, ma bisogna attendere il nulla osta della regione e, soprattutto, dell’AUSL di Imola, attualmente socio di maggioranza del Montecatone.
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