La pandemia dovuta al virus SARS-CoV-2 ha segnato un prima e un dopo in quasi tutti gli ambiti, compreso il mondo dell’editoria. Dopo il crollo delle vendite dovuto alla chiusura delle librerie dal 12 marzo al 3 maggio 2020, tuttavia, i dati dei primi cinque mesi del 2021 sono sorprendentemente buoni: secondo un’indagine presentata a giugno da BookCity Milano, Intesa Sanpaolo e Associazione Italiana Editori (AIE), il fatturato dei libri di varia (cioè tutti i libri tranne quelli scolastici) è cresciuto del 47% rispetto ai primi cinque mesi del 2021 e ha superato il valore del 2019, l’ultimo anno «normale».
L’indagine spiega anche il perché: le persone avevano più tempo a disposizione, le occasioni di socialità erano crollate e molti si erano stufati delle serie Tv. Anche il Bonus cultura e la 18App hanno contribuito, come pure la pubblicazione di titoli attesi e importanti. Il dato è confermato da dai dati dell’Osservatorio congiunto Cepell-Aie sulla lettura: a fine 2020 la percentuale di chi legge è risalita al 61% rispetto al 58% del 2019.
Le novità più interessanti però riguardano le abitudini: a parte l’ovvio aumento degli acquisti online e dell’uso degli ebook, è cresciuto l’uso degli audiolibri (+11%) e dei podcast (+15%). Queste risorse sono state scelte dal 44% degli intervistati, con punte del 70% tra i 18 e i 34 anni. Sono abitudini che resteranno, perché chi ascolta podcast e audiolibri dichiara che continuerà a farlo; inoltre, per la maggioranza degli ascoltatori e delle ascoltatrici i podcast sono stati l’occasione per approfondire un tema, conoscere un autore o un’autrice e acquistare libri, innescando un circolo virtuoso che aumenta la platea dei lettori. I dati mostano anche l’importanza crescente dei social per il passaparola.
Insomma, oggi i libri si leggono e si ascoltano; e il libro, di carta o digitale, non è più un oggetto isolato, ma si trova all’interno di una rete che comprende podcast, siti web, social e naturalmente altri libri.
Il cambiamento riguarda anche l’editoria scolastica. La DAD, che tutti speriamo di abbandonare, ha portato il digitale fuori dalla nicchia: grazie anche alle risorse messe a disposizione dagli editori, è diventato normale studiare con un video, esercitarsi su una piattaforma, creare una classe virtuale. Tornati in un contesto di normalità, questi strumenti potranno contribuire a costruire una didattica meno frontale, più operativa e più efficace.
La ripresa economica passa attraverso la cultura e la conoscenza. La promozione della lettura, il diritto allo studio, l’innovazione e l’inclusione (un tema importante, in cui l’Italia è all’avanguardia) sono le sfide dei prossimi anni. Per vincere queste sfide bisogna puntare su contenuti di qualità e su un servizio che faciliti la vita a chi legge e a chi studia, e che inneschi il desiderio di leggere di più: un digitale efficiente, una libraia competente, un incontro con l’autore in presenza oppure online. Gli strumenti ci sono, sta a noi usarli bene.
Elena Bacchilega
Direttrice editoriale
Zanichelli editore
La ripresa passa anche dalla cultura
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