Peggio della Dad c’è la Dad mista (il lupo!): l’insegnante con qualche alunno in classe, gli altri che seguono la lezione da casa!
La Dad mista è davvero delirante: fa perdere il senso del luogo, delle modalità, del contesto (“l’apprendimento diventa efficace quando la proposta didattica viene contestualizzata”, hanno ripetuto fior fiori di pedagogisti, paiono secoli fa!). La Dad, e quella mista ancora di più, fa perdere ai bambini il senso dell’insegnamento ed è vuota dal punto di vista educativo.
Nelle ultime settimane, nella scuola primaria, si sta generando il fenomeno delle famiglie che, senza motivi sanitari, per comodità, chiedono l’attivazione della Dad per i propri figli.
Si verifica, dati alla mano, che certe famiglie richiedono la Dad per “ponteggiare” (fare un “ponte”)!
Per tanti la scuola sta perdendo importanza: a cosa serve se basta una connessione e uno schermo anche a mille miglia di lontananza per dire che uno è a scuola?
Prima del covid non si chiamava Dad: esisteva una modalità identica che consentiva a pochi casi eccezionali, agli studenti ospedalizzati soprattutto, di vivere a distanza la vita della comunità scolastica, come una sorta di normalità agognata.
La scuola primaria si sta dissolvendo. Stava già accadendo prima del covid, ma ora con questa situazione è tutto amplificato e peggiorato. Un duro colpo l’ha dato anche la gestione della recente situazione dei tamponi, ”Una confusione assoluta!” commenta un insegnante sul campo.
Stiamo distruggendo una generazione sotto i nostri occhi, in un disinteresse generale, assuefatti da ciò che accade attorno a noi! E molte famiglie, spesso le più fragili, approfittano della situazione pensando di trarre vantaggi di comodo: scuola al servizio delle richieste (non sempre motivate!), in alcuni casi quasi mai supportate da motivazioni logiche, plausibili.
“Forse è mancato un coordinamento efficace da parte dei vertici della scuola”, commentano dall’Associazione Italiana Maestri Cattolici di Imola, “La Dad, didattica dei primi tempi di covid, “ci ha un po’ preso la mano” e ora siamo obbligati a usare due modelli di didattica contemporaneamente (Dad mista), per bambini in diversi luoghi di apprendimento. Gli insegnanti ce la stanno mettendo tutta ma la situazione è complessa davvero: richiede tempi, organizzazione, materiali, ecc. completamente diversi. Ci sono insegnanti con 11 classi, di cui la metà in Dad mista. Capiamo le preoccupazioni dei genitori ma ci chiediamo anche e soprattutto come rispettare i tempi e le modalità dell’apprendimento dei bambini che in questi due anni sono stati davvero messi alla prova”. Inoltre, “Regole sanitarie incomprensibili, che non servono a prevenire i contagi ma solo a danneggiare gli studenti”, afferma un noto infettivologo e “Chi paga il prezzo più alto per la pandemia sono gli scolari”.
La scuola ha bisogno di essere tutelata.
Un patto educativo “rafforzato” potrebbe “riaccendere” i fari sulla scuola.
Doranna Montefusco Fuzzi
già dirigente scolastico