Un anno. Tanto è durata l’attesa per l’inaugurazione ufficiale della Ciclovia del Santerno. Finalmente ci siamo. Il C day (ciclovia day) sarà il 10 luglio, alle 16, in autodromo, alla presenza dei rappresentanti delle istituzioni e dei sei comuni attraversati dal percorso: Mordano, Imola, Casalfiumanese, Borgo Tossignano, Fontanelice e Castel del Rio.
Un paesaggio che regala emozioni
Tra ginestre e campi di grano, vigneti e poderi, calanchi, pianura e colline, la Ciclovia si snoda per 44 chilometri seguendo il corso del fiume Santerno, da Mordano a Castel del Rio, passando per Imola, l’autodromo e il Parco della Vena del Gesso. E Il Nuovo Diario Messaggero l’ha provato per intero proprio in questi giorni.
Il programma dell’inaugurazione
Dopo la presentazione del percorso, alle 18.30 è prevista la festa… su due poli: pianura e collina. Il polo di pianura festeggerà al Centro sociale di San Prospero con stand gastronomico e concerto dei Congiunti. In contemporanea, alla Casa del Fiume, le celebrazioni del polo di collina, sempre con stand gastronomici e musica dal vivo.
Gli altri eventi
Alle 5.30 del 10 luglio, a Fontanelice, un concerto all’alba nell’area del lungofiume. A Castel del Rio, dalle 9 alle 20, l’Open Day della Bike Area. Alle 17.30, a Casalfiumanese, Casale Cross, con presentazione del progetto della pista da mtb.
Il logo e il sito
Quattro aree tematiche (natura, sport, gusto e cultura) per il nuovo sito della ciclovia, dove è possibile scaricare mappa e traccia gpx e trovare tutte le informazioni disponibili.
Le sinergie tra i Comuni
«Abbiamo cercato di costruire un tavolo che metta insieme le energie e le sinergie di tutti i Comuni interessati: dall’autodromo – molto ben collegato con la stazione ferroviaria – al Parco della Vena del Gesso, candidato ad entrare nell’elenco dei patrimoni Unesco – spiega l’assessora Elisa Spada -. L’ultimo tratto sarà ultimato a inizio luglio, giusto in tempo per l’inaugurazione del 10 luglio». Un’inaugurazione che doveva essere già lo scorso anno, ma che «anche a causa della pandemia, abbiamo scelto, di comune accordo con tutti i sindaci, di rimandare a quando tutti i lavori sarebbero stati ultimati».