5, Febbraio, 2025

Caritas diocesana Imola, un autunno caldo

Il mese di ottobre che volge al termine sarà probabilmente ricordato come uno dei più caldi di sempre (eventuale record destinato a durare molto poco). Il prosieguo dell’autunno si annuncia ugualmente caldo, forse non solo da un punto di vista metereologico. Il freddo che sta ritardando ad arrivare lenirà solo in minima parte l’inflazione galoppante e soprattutto l’aumento dei costi dell’energia per famiglie e imprese.
Il timore è che a pagare “il prezzo più alto” saranno quelle persone che già si trovano in una condizione di fragilità e vulnerabilità. Quelle stesse persone che in gran parte si stavano riprendendo dal duro colpo inferto dalla pandemia sia ai settori del mondo del lavoro meno qualificati e strutturalmente più esposti al precariato, sia a quel tessuto commerciale, manifatturiero e di piccola media impresa che non potrà far fronte all’esplosione dei costi di produzione se non avvalendosi (in una delle migliori ipotesi) degli ammortizzatori sociali.
Una situazione irragionevole perché non causata dalla mancanza di lavoro, visto che da diversi mesi sul nostro territorio l’offerta supera di gran lunga la domanda, ma ennesima dimostrazione di come il nostro sistema economico sembri costruito per produrre diseguaglianza, e quanto più siamo scossi da crisi inaspettate, tanto più ci si disvela in tutto il suo conclamato disequilibrio. Le preoccupazioni dell’autunno si sommeranno a quelle che ereditiamo dalle stagioni precedenti, con una domanda abitativa che continua a non trovare risposte sul libero mercato, per cui vediamo rivolgersi ai nostri centri d’ascolto tanti che non avrebbero mai immaginato, per usare le loro parole, di dover andare in Caritas perché non sanno dove sbattere la testa per trovare casa. Pensiamo sia quanto mai necessario allora, mettere da parte quelle credenze radicate che ci convincono a provare a farcela da soli, a considerarci o considerare chi è in difficoltà colpevole delle sue disgrazie, a trovare mille motivazioni sul fatto che quello che possediamo anche se superfluo in fondo ce lo siamo meritato e non ci chiama invece a maggiori responsabilità. Ancora una volta, è il momento di non rispondere alla realtà che ci provoca ripiegando su noi stessi, difendendo i nostri piccoli o grandi privilegi, ma allargando le reti, moltiplicando le risorse, facendo comunità. Forse così saremo capaci di affrontare la sfida di ogni nuova crisi trovando nuovi equilibri.

Alessandro Zanoni,
direttore Caritas diocesana di Imola


 

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