5, Febbraio, 2025

Riservato e mite. Ha posto Cristo al centro

Il Signore ha chiamato a sé, dopo una straordinaria esistenza terrena, il papa emerito Benedetto XVI. Lo ha chiamato per donargli il premio riservato ai suoi servi fedeli, buoni e saggi. Siamo addolorati e tristi per avere perso un tenero padre ed una guida sicura qui in terra. Tuttavia, non ci sentiamo soli perché Egli continuerà ad essere presente con il suo straordinario ed inarrivabile Magistero e da ultimo con il suo bellissimo testamento spirituale, che hanno al loro centro Cristo, cuore del mondo e principio e fine della realtà. Inoltre, partecipando alla solenne e festosa liturgia del cielo continuerà ad intercedere per la Chiesa da lui amata, servita e guidata con l’unica ambizione di aiutarla a mostrare al mondo il volto di Cristo, salvatore del mondo.
Le sue ultime parole sono state: «Gesù ti amo». Come ha vissuto, così è morto! In quest’ora dolorosa per tutta la Chiesa e per le tante persone di buona volontà, mi piace riportare quanto disse un anno fa in merito alla sua morte. Poche parole che esaltano la bellezza della fede, confessano l’amicizia di Cristo, testimoniano la sua speranza.
Disse: «In vista dell’ora del giudizio mi diviene così chiara la grazia dell’essere cristiano. L’essere cristiano mi dona la conoscenza, di più, l’amicizia con il giudice della mia vita e mi consente di attraversare con fiducia la porta oscura della morte».
Raccogliamo l’invito e la testimonianza di Papa Benedetto a vivere l’amicizia di Gesù, il Dio che si è fatto bambino per noi! Con l’amicizia di Cristo tutto è possibile; con l’amicizia di Cristo tutto si riveste di una straordinaria luce di senso e di bellezza; con l’amicizia di Cristo tutto, anche la porta oscura della morte può essere affrontata con fiducia perchè essa, come credeva Papa Benedetto non è “per una fine, ma per un Incontro”! La presenza ai suoi funerali di tantissimi giovani e sacerdoti, anch’essi giovani, testimoniano che la vita e l’insegnamento di questo umile servitore della Chiesa attrae e feconda i cuori.
Caro papa Benedetto, il tuo sorriso mite e riservato, quando sei giunto davanti al Signore, sarà diventato un sorriso aperto che avrà illuminato il tuo volto, perché finalmente ti sei sentito definitamente amato da Colui che è stato il “Desiderato” di tutta la tua vita.
mons. Franesco Cavina,
vescovo emerito di Carpi


© RIPRODUZIONE RISERVATA

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