5, Febbraio, 2025

Imola, al centro sociale La Stalla un dibattito sulla sanità pubblica

Il 18 maggio l'incontro promosso da Noi Imola. Ospiti l'ex assessore regionale Bissoni, Blanzieri (Fp Cgil) e l'ex ministro Rosy Bindi

Aggiornamento 17/05/2023 – L’evento sulla sanità pubblica organizzato dall’associazione Noi Imola per giovedì 18 maggio presso il centro sociale La Stalla è stato annullato a causa delle difficoltà che sta vivendo il nostro territorio e dell’impossibilità di alcuni relatori ad essere presenti. Sarà premura degli organizzatori riprogrammare l’iniziativa il prima possibile


Per discutere delle criticità della sanità pubblica è in programma un incontro pubblico promosso dall’associazione Noi Imola. Al centro sociale La Stalla il 18 maggio alle ore 20.30 saranno presenti Giovanni Bissoni, assessore alla sanità della Regione Emilia Romagna dal 1995 al 2010, Marco Blanzieri, segretario regionale della Fp Cgil con delega alla sanità e, in collegamento, Rosy Bindi, ministro della salute nei governi Prodi e D’Alema.
Durante la conferenza, titolata Sanità pubblica: invertire la rotta per evitare il disastro. Come riportare la salute pubblica al centro dell’agenda politica, si ragionerà su temi che riguardano la gestione della sanità pubblica, come i definanziamenti, le carenze di personale, le liste d’attesa, l’inesorabile avanzata del privato e dei fondi integrativi o le diseguaglianze di accesso alle prestazioni sanitarie, con particolare riferimento alla nostra regione.
«In questi anni – spiega Simone Righini, ex consigliere comunale e presidente dell’associazione Noi Imola – abbiamo partecipato attivamente al dibattito del nostro territorio su questi temi per dar voce ai cittadini in un momento davvero difficile e decisivo per la sanità pubblica».
«La nostra associazione – aggiunge Valter Galavotti, ex assessore e parte di Noi Imola -, condivide le tante grida di allarme che solo ora si levano forti, ma non accetta la diagnosi di incurabilità espressa da molte voci, spesso non disinteressate, e la rassegnazione. Riteniamo al contrario che il sistema sanitario nazionale possa ancora essere salvato, e si debba combattere per ridargli ruolo e dignità, ma questa battaglia va fatta ora perché non c’è più tempo. Ora tuttavia non basta più delegare i politici, le istituzioni sanitarie, gli addetti ai lavori della sanità. Sono i cittadini che devono scendere in campo in difesa del diritto costituzionale alla salute per contrastare tutte le azioni, e soprattutto le inazioni, che stanno portando al collasso il Ssn e sostenere, al contrario tutti gli sforzi che possono portare ad una inversione di rotta».


© Riproduzione riservata

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