È stata una domenica di bel gioco all’Imola Golf Zolino, con una cinquantina di partecipanti ad una delle gare più attese della stagione: il Trofeo dei fondatori. La competizione, giocata a coppie, ha visto imporsi il duo Correngia-Tancini nella classifica netta (42 punti) e Carletti-Minghé nella classifica valida per il lordo (38 punti).
Giornata particolarmente sentita? Sì, perché è proprio in questa occasione, infatti, che ogni anno viene ricordata la nascita del circolo golfistico imolese. «Era la seconda metà degli anni ’80 quando Ermanno Morotti, al tempo appassionato di tennis e socio al Cacciari, si recò in Inghilterra per vedere Wimbledon – ricorda Amedeo Cesari, oggi iscritto a Imola e socio fondatore che ogni anno organizza la gara -. Fu in quell’occasione che vide per la prima volta il golf».
Bisogna pensare che al tempo non esistevano i circoli presenti nella nostra zona come Le Fonti a Castel San Pietro, Le Cicogne a Faenza e il club di Riolo Terme (chiuso da diversi anni), colpire la pallina con un bastone era una novità per tutti. «Rientrato in Italia, Morotti si presentò al Cacciari con tanto di mazza e bandierina – prosegue nel racconto Cesari – e noi cercavamo di mettere in pratica le poche nozioni che avevamo letto sui libri. Ci siamo poi trasferiti nel catino delle acque minerali, dove ora c’è un prato, e lì abbiamo continuato a sperimentare. Divenendo pian piano sempre più bravi, i colpi si allungavano e avevamo bisogno di più spazio. Così ci siamo spostati nei campi da rugby in Pedagna: colpivamo la pallina fino ad arrivare in fondo al campo, poi dietrofront».
Ma anche quella location stava stretta ai golfisti in erba. Erano state gettate, però, le premesse per costruire qualcosa di duraturo. Un piccolo passaggio nel giardino dietro Sante Zennaro prima di arrivare a Zolino, dietro il centro sociale, dov’è sorto il campo grazie all’appoggio di Giulio Gaiani e del sindaco De Brasi. «Nel 1989 ci venne assegnata l’area dove siamo ancora oggi – conclude Cesari -, al tempo c’erano solo due grandi buchi da dove veniva presa la terra per la fornace. Oltre a me e Gaiani c’era ovviamente Morotti, con noi anche Alberto Suzzi, Rino Ruffini, Romano Laziali e Franco Pirazzoli, in seconda battuta è arrivato anche Antonio Gambi che non ha mai fatto mancare il suo appoggio. Così abbiamo dato vita alla prima società e abbiamo comprato un capanno che fungeva da segreteria… era finalmente arrivato il golf a Imola.