Imola, Casalfiumanese e Castel San Pietro mandano in soffitta la Tari. Dal primo gennaio 2024 la tassa sui rifiuti sarà sostituita dalla Tariffa corrispettiva puntuale (Tcp). L’obiettivo, neanche troppo celato, è disincentivare sempre più la raccolta indifferenziata a fronte di un recupero maggiore di organico, carta, plastica e vetro. Nel circondario imolese la tariffa è in vigore già a Dozza e Mordano.
Come funzionerà
Sarà Hera, e non più il Comune, a fatturare la nuova Tariffa. Come per la Tari, l’importo viene sì calcolato in base alla superficie dell’immobile e al numero degli occupanti (se si tratta di utenze domestiche) o alle categorie di attività svolte (in caso di utenze non domestiche), ma con l’aggiunta di due nuove voci: la quota variabile di base e la quota variabile aggiuntiva, ovvero la quantità minima di indifferenziato conferibile ogni anno e l’indifferenziato – eventualmente – conferito in più. Ciò significa che, se nell’arco dell’anno si superano i conferimenti minimi previsti, privati e attività se li ritroveranno addebitati nella bolletta di conguaglio calcolata in base alle tariffe stabilite da Atersir (l’Agenzia territoriale dell’Emilia-Romagna per i servizi idrici e rifiuti).
Le modalità di raccolta dei rifiuti rimangono invariate. L’unico rifiuto sul quale viene calcolata la tariffa è quello indifferenziato: più ne produco oltre i conferimenti minimi stabiliti, più pago.
Le raccolte differenziate (carta, organico, plastica e vetro) si possono conferire senza alcuna limitazione. Per aprire i cassonetti la tessera rimane la stessa. La bolletta «sarà inviata direttamente da Hera, saranno 3 all’anno e nel 2024 la prima arriverà entro il primo semestre» fanno sapere dal Comune di Imola.
Quanti sono i conferimenti dell’indifferenziato?
Anche in questo caso dipenderà dal numero di componenti del nucleo familiare e dalle modalità di raccolta della zona di residenza. Per i cassonetti stradali apribili con la tessera (quelli con la calotta con capacità 20 litri) si va dai 42 conferimenti per i nuclei singoli agli 82 per quelli con sei o più persone; 72 per le famiglie di quattro persone (in pratica sei al mese). Stesso criterio, ma minimi diversi, per i bidoncini del porta a porta da 30 litri (come quelli in centro storico a Imola) o con tessera per cassonetto stradale con calotta contenente un sacchetto da 30 litri (Casalfiumanese e Castel San Pietro Terme): 28 conferimenti per i nuclei singoli, 48 per quelli da quattro persone (in media una ogni 7/8 giorni), 55 per le famiglie da sei o più persone. Poco cambia per i cassonetti da 40 litri (sempre porta a porta) della zona industriale: 21 conferimenti per i nuclei singoli, 36 per quelli da quattro persone (tre al mese), 41 per le famiglie da sei o più persone.
Per quanto riguarda le attività, a Imola, il numero di conferimenti minimi annui è 26, a Casalfiumanese e Castel San Pietro Terme è 24, uguale per tutte le tipologie di raccolta e per tutti i volumi del contenitore in dotazione (fino a 1.700 litri). Trattandosi non più di un tributo ma del corrispettivo per un servizio ricevuto, il pagamento avverrà a fronte del ricevimento di una fattura. Quindi le attività potranno detrarre l’IVA del 10%.
Critica l’opposizione
Diversi gli esponenti dell’opposizione che, nelle scorse settimane, hanno espresso osservazioni sul passaggio da Tari a tariffa puntuale. «Il prossimo anno assisteremo a tante persone che si vedranno aumentare considerevolmente la tariffa sui rifiuti e non capirà il perché – commenta Renato Dalpozzo, consigliere della lista civica Cappello -. Chi più scafato abbandonerà i rifiuti indifferenziati nei cassonetti gialli, verdi o blu o direttamente in strada. E già ora a fianco di molti cassonetti ci sono montagne di rifiuti abbandonati, figuriamoci dopo».
Per Nicolas Vacchi, Maria Teresa Merli e Teresa Bugani di Fratelli d’Italia, «è un’incognita che pone i cittadini in difficoltà. Il numero limitato di conferimenti dei rifiuti indifferenziati previsto potrebbe obbligare le famiglie a tenere per settimane la spazzatura in casa (…) Una scelta che andava ponderata meglio e che richiedeva maggiori approfondimenti. Ma ormai la decisione è stata presa. Fanno degli incontri con i cittadini, non per cercare il confronto ma per comunicare loro una scelta che hanno già assunto».
Domande frequenti e risposte
Hera e il Comune di Imola hanno approntato una pagina con le risposte alle domande più frequenti (è disponibile qui).
Alcuni esempi:
- Se quando passo la tessera la calotta non si apre del tutto viene considerato come conferimento?
No. Il conferimento viene conteggiato solo quando, al passaggio della tessera, la calotta si apre completamente consentendo di inserire il sacchetto e si richiude completamente - Sono previsti dei conferimenti aggiuntivi per chi ha animali da affezione? (gatti, cani, …)
No, non sono previsti - Come faccio se ho pannolini o pannoloni da conferire?
Non saranno conteggiati svuotamenti ulteriori rispetto a quelli minimi nei limiti di un numero di conferimenti aggiuntivi gratuiti pari a 11.000 litri annui per ogni persona che usufruisce del servizio. Ad esempio, una famiglia che ha due persone (due bambini con età inferiore ai 36 mesi oppure un bambino e un anziano con comprovata necessità) che utilizzano il servizio, ha diritto a 22.000 litri annui in più.
In caso di bambini l’agevolazione è riconosciuta in automatico attraverso la banca dati anagrafe, mentre in caso di pannoloni per anziani o disabili occorre richiedere il certificato medico che attesti la necessità di pannoloni per incontinenza che dovrà essere presentato a Hera richiedendo l’attivazione dell’agevolazione. - Come faccio a verificare quanti conferimenti ho già fatto?
Il numero dei conferimenti già effettuati sarà riportato sulle bollette e consultabile sulla app MyHera
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