5, Febbraio, 2025

Sanità, i numeri della seconda settimana del Cau: 407 persone accolte, attesa media di un’ora

Il 35% degli accessi è stato per sintomi da malattie stagionali (febbre, tosse, mal di gola, raffreddore)

Nella seconda settimana di attività (dal 28 dicembre al 3 gennaio) il Cau di Imola ha accolto 407 persone. Sono i dati diffusi dall’Ausl Imola sulla seconda settimana di vita del nuovo presidio sanitario inaugurato lo scorso 21 dicembre in seguito alla riforma regionale che ha previsto in tutte le Ausl del territorio l’apertura dei Centro Assistenza e Urgenza (significato della sigla Cau).
Durante la prima settimana di vita del presidio allestito al Padiglione 15 dell’ospedale vecchio di Imola erano state 492 le persone che vi si erano recate.

Nella seconda settimana di attività «il 5% delle persone si è allontanata spontaneamente prima della visita». La prima settimana era stato il 17%. Cifre diverse che non consentono ancora di tracciare una vera e propria tendenza, per quello ci sarà da attendere un periodo di tempo più lungo.
Sono stati 7 i pazienti trasferiti (quindi con mezzi dell’Ausl) dal Cau al pronto soccorso, 22 quelli invitati ad accedere successivamente all’ospedale per un approfondimento specialistico, mentre tutti gli altri sono stati curati e rinviati al medico di famiglia per il proseguo del percorso.
«L’attesa media nel periodo è stata di 1 ora e 3 minuti». La metà rispetto alla media di 2 ore e 10 minuti dei primi sette giorni di attività.
Le principali cause per cui le persone si sono recate al Cau sono stati sintomi da malattie stagionali (febbre, tosse, mal di gola, raffreddore, …), che hanno rappresentato il 35% degli accessi, seguiti da richieste di prescrizioni (11%), dolori addominali, diarrea e vomito (8%), dolori agli arti (5%), etc.


Sulle motivazioni della collocazione del Cau all’ospedale vecchio leggi: Imola, in una settimana al Cau «412 persone». Ma non mancano le polemiche


Per quali sintomi mi devo recare al Cau? Risponde l’Ausl
In occasione dell’apertura, l’Ausl ha stilato un elenco di sintomi «per i quali rivolgersi al Cau, invece che recarsi al pronto soccorso». Ovvero: mal di testa, cefalea, emicrania lieve-moderata; disturbi della vista; occhio rosso con secrezioni, congiuntivite; dolore all’occhio; trauma occhio senza disturbi della vista; irritazione da lenti a contatto; riduzione dell’udito, tappo di cerume; dolore orecchio; corpo estraneo orecchio; dolore alle articolazioni; contrattura muscolare; mal di schiena, lombalgia; diarrea (senza sangue); disturbi anali; dolore addominale (con dolore lieve-moderato); nausea e/o vomito ripetuto; dolore fianco (tipo coliche renali); bruciore e difficoltà a urinare; ostruzione o sostituzione di catetere vescicale; sangue al naso; mal di denti; problemi post-estrazione dentaria; agitazione in stato ansioso già conosciuto; torcicollo; febbre; tosse, raffreddore, mal di gola; medicazioni e rimozioni punti; piccole ferite; prurito, arrossamento o tumefazione della cute; punture di insetto, morso di animale; traumi lievi (piede, caviglia, ginocchia, gomito, polso, mano); ustioni minori e solari; variazione glicemia; variazione pressione arteriosa.

Come funziona il Cau?
Nella struttura lavorano medici di continuità assistenziale ed infermieri (questi ultimi inseriti nell’organico di pronto soccorso), adeguatamente formati, pronti ad accogliere e assistere pazienti con problemi urgenti a bassa complessità (piccole ferite, traumi lievi, cefalee, febbre, ecc). Ovvero problemi di salute urgenti ma non gravi, situazioni che al pronto soccorso sarebbero identificate con un codice di priorità bianco o verde.
L’organico di base del Cau di Imola è di un medico e di un infermiere per turno, con la possibilità di un supporto medico aggiuntivo.
A spiegare il funzionamento del Cau è l’Ausl di Imola: «I cittadini sono accolti da un infermiere che effettuerà un primo inquadramento. Qualora rilevi bisogni che esigono fin da subito l’intervento di uno specialista o di emergenza, l’assistito sarà indirizzato al pronto soccorso dell’ospedale o sarà attivato direttamente un trasferimento in ambulanza».
All’accoglienza infermieristica segue, in ordine di arrivo, una visita medica ed eventuali ulteriori approfondimenti diagnostici di base (alcuni esami di laboratorio, elettrocardiogramma, ecografia). Il referto del percorso clinico-assistenziale eseguito nel Cau viene trasmesso al medico di famiglia e inserito nel Fascicolo Sanitario elettronico dell’assistito.
Il CAU di Imola dispone di ECG, spirometro, pulsossimetro, POCT (esami di laboratorio di base), ecografo ed è dotato di tecnologie per teleconsulto, telerefertazione e televisita, che consentirà ai medici di contattare direttamente gli specialisti per valutare congiuntamente le situazioni cliniche e condividere i percorsi di gestione dei pazienti.


Leggi anche: Imola, ecco il Cau all’ospedale vecchio: cos’è, come funziona e a cosa servirà


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