24, Aprile, 2025

Ex Casa del Fascio di Imola, tre locali da destinare «ad attività culturali e a mondo associativo»

La giunta ha approvato un programma di valorizzazione che prevede l'acquisizione a titolo gratuito dal Demanio, lavori per 445 mila euro (a carico del Comune) e successivi bandi per l'assegnazione

Tre locali della ex Casa del Fascio di Imola passeranno al Comune «al fine di destinarli ad attività culturali, creative e al mondo associativo e giovanile con le modalità e finalità previste dalla normativa del Federalismo Demaniale culturale». Ad annunciarlo è il municipio imolese, dopo che la giunta comunale ha approvato l’atto di attribuzione e trasferimento a titolo gratuito dal Demanio al Comune di Imola.
Nello specifico, si tratta di tre unità immobiliari, attualmente non utilizzate, che sono costituite da due locali posti in via XX Settembre, al piano terra e al primo piano (civici 2, 2/A, 4, 6, 8/A) e da un locale in angolo fra via XX Settembre e piazza Gramsci (che un tempo era occupato dall’ex bar Tazza d’oro).
La delibera approvata dalla giunta Panieri dovrà passare al vaglio prima della commissione bilancio, in programma lunedì 18 marzo, e successivamente del consiglio comunale, mercoledì 20 marzo, per l’approvazione finale.
«L’ottenimento dei locali tramite federalismo demaniale culturale è l’esito di un lavoro molto lungo e complesso, portato avanti con pazienza e costanza dagli uffici e iniziato già un paio di anni fa» dichiara il sindaco Marco Panieri.

Cosa prevede il progetto
L’accordo di valorizzazione e relativo programma approvato nella delibera «definiscono una serie di interventi di recupero e successiva manutenzione che saranno gestiti e realizzati da Area Blu spa – informano dal Comune -. Il costo complessivo di questi interventi (rifacimento impiantistica, bagni, pavimenti, revisione infissi, tinteggiatura, ecc.) è di 445 mila euro», che saranno finanziati dal Comune di Imola. La previsione è completare i lavori entro l’anno per poi procedere con i bandi per l’assegnazione dei locali.
Per la gestione della struttura e delle attività previste, l’intenzione è quella «di coinvolgere le tante realtà culturali che operano sul territorio comunale e prevede di individuare uno o più gestori per le attività affidate, da selezionare mediante bando pubblico con apposita convenzione di obblighi».


© Riproduzione riservata

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