Per un cimbro il titolo di Gran Massaro dei Cimbri è la più alta onorificenza. Un onore che quest’anno è toccato al maggiore Andrea Oxilia, comandante della Compagnia carabinieri di Imola.
Veronese di nascita, Oxilia vanta radici che risalgono a Folgaria, comune nel quale un rilevamento del 2011 rivelava come il 7,9% dei circa 3mila abitanti sapesse comunicare in cimbro, idioma germanico diffuso storicamente in alcune zone del Veneto e, più tardi, anche del Trentino.
Questa onorificenza sarà assegnata al maggiore Oxilia domenica prossima, durante l’itinerante Festa dei Cimbri che si terrà a Bosco Chiesanuova. «Per me è una onorificenza di altissimo valore culturale e morale» commenta Oxilia, aggiungendo in cimbro «Ta der lebe sempar, Tzimbar (=Evviva sempre il Cimbro)».
Oxilia in passato ha ricevuto diversi premi e riconoscimenti per le sue poesie in cimbro. Nel 2021, nel corso di un incontro, spiegava cosa vuol dire oggi la cultura cimbra: «Il cimbro è come uno stoppino di una candela appena spenta, ancora fumante. Ma il termine con cui lo si dice può voler dire sia “che ha perso il fuoco che lo animava” ma può voler dire anche “stoppino ancora fumante, che può riprendere a vivere”».
L’onorificenza di Gran Massaro è rilasciata annualmente dal Curatorium Cimbricum Veronense a coloro che si sono distinti per essersi dedicati alla storia e alla cultura cimbra. Storicamente, questa carica assimilabile a quella di un moderno sindaco era assegnata alle persone elette in seno alla Vicinìa, cioè l’assemblea del paese cimbro. Avevano il compito di guidare la comunità, far pagare le imposte e mantenere il parroco, oltre che garantire l’ordine pubblico.
Tra le persone insignite di tale onorificenza anche il noto scrittore Mario Rigoni Stern.
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