Dalla politica («mi ha sempre appassionato, ma sono troppo vecchio per pensare di fare il sindaco», anche se le proposte non sono mancate…) al mondo dell’impresa («punto ai mercati stranieri, specie agli Stati Uniti»); dal rapporto con la cooperazione sul territorio allo sguardo sconsolato sull’Europa («che fine hanno fatto gli Stati Uniti d’Europa?»), è un Alessandro Curti «determinato, ma un po’ stanco». Stanco «di regole vessatorie per il mercato del lavoro, scritte da chi non ha alcuna percezione della realtà». Stanco «della mancanza di una visione d’insieme. E tutto per una mera questione di autoreferenzialità dei governanti europei».
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