Ubriachezza molesta, minacce e una lite col coltello. Chiuso (di nuovo) un bar di Imola

La questura ha disposto la sospensione per due settimane. Già a novembre scorso il locale era stato chiuso per 10 giorni. «Sono gli ultimi di una lunga serie di episodi».

Ubriachezza molesta, minacce di morte e una lite tra due donne (una delle quali aveva un coltello in mano) che poteva finire in tragedia. Tre casi in tre giorni – il 20, il 21 e il 22 giugno scorsi («gli ultimi di una lunga serie» fanno sapere dalla polizia) – che hanno portato la questura di Bologna «a disporre la chiusura per quindici giorni di un bar di Imola».

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Già nel novembre scorso il locale era stato chiuso per dieci giorni «dopo aver sollevato preoccupazioni per l’ordine e la sicurezza pubblica». Ma evidentemente il primo provvedimento non è bastato.

«In questi mesi abbiamo ricevuto diverse segnalazioni, anche dai cittadini – proseguono dal commissariato di via Mazzini, che ha eseguito il provvedimento insieme ai carabinieri di Imola -. E, solo nell’ultima settimana, siamo intervenuti prima per identificare dei soggetti molesti per la sicurezza pubblica. Poi, il giorno successivo, è toccato ai carabinieri sedare una lite tra due donne, una delle quali ha minacciato l’altra con un coltello». Il terzo giorno, infine, un altro intervento della polizia «a causa di un uomo ubriaco che minacciava di morte i clienti del bar».

Da qui il decreto di chiusura quindicinale della questura che, ai sensi dell’articolo 100 del Tulps, «ha ritenuto necessario adottare una misura per contrastare la situazione creatasi attorno al locale». L’auspicio, spiegano ancora dalla polizia, «è che il gestore ponga finalmente rimedio alle criticità emerse e ripristini un ambiente sicuro per la comunità».

Cosa prevede il Tulps
L’articolo 100 del Testo unico delle leggi di pubblica sicurezza dà al questore la facoltà di «sospendere la licenza di un esercizio nel quale siano avvenuti tumulti o gravi disordini, o che sia abituale ritrovo di persone pregiudicate o pericolose o che, comunque, costituisca un pericolo per l’ordine pubblico, per la moralità pubblica e il buon costume o per la sicurezza dei cittadini». Qualora si ripetano i fatti che hanno determinato la sospensione, la licenza può essere revocata.

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