Imola. Rubano collane agli anziani con la “tecnica dell’abbraccio”, fermati da polizia e carabinieri

«Lei assomiglia a mia nonna», poi l'abbraccio e spariva la collana d'oro. Una 88enne l'ultima vittima dei due, specializzati in questo tipo di furti

Erano in due, un uomo e una donna, tra i 35 e i 40 anni. Entrambi cittadini rumeni. Specializzati in furti ai danni dei più anziani con la cosiddetta “tecnica dell’abbraccio”. Una scusa per conquistare la fiducia del malcapitato anziano in pochi secondi, sfilare l’orologio o la collana con la scusa di un abbraccio e poi allontanarsi in macchina. Stavolta però la prontezza della donna derubata nel rivolgersi alle forze dell’ordine e l’intervento di carabinieri e polizia ha permesso di bloccare i due soggetti, fermati per furto aggravato in concorso.
Vittima del loro ultimo colpo è stata una 88enne residente a Imola che, mentre passeggiava non lontano da casa, si è vista avvicinare dalla donna. «Mi ricorda tanto mia nonna, posso abbracciarla?» il pretesto per poter mettere le mani sul prezioso collier d’oro giallo della signora.
L’anziana però si è accorta che qualcosa non andava: prima ha cercato di divincolarsi da quell’abbraccio non gradito, poi ha notato che la collana (30 grammi d’oro) era sparita. Presa nota dell’auto su cui la donna si è data alla fuga, l’anziana ha chiamato la polizia fornendo una descrizione della vettura.
Nel giro di due ore le forze dell’ordine hanno bloccato l’Audi A4 di colore grigio sospetta, di cui hanno seguito ogni spostamento fino alle porte di Medicina.

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Portati in commissariato, i due cittadini rumeni sono stati identificati: a loro carico una lunga scia di precedenti per furti di collane e orologi di lusso (tra cui Rolex da diverse migliaia di euro) effettuati in Liguria, Lombardia, Toscana, Piemonte e Abruzzo. Quando le forze dell’ordine hanno perquisito l’auto hanno trovato un calzino nascosto nel sedile posteriore. Al suo interno quattro collane d’oro, tra cui quella rubata all’anziana signora imolese (poi restituitale).
Tutti i preziosi sono stati sequestrati, in attesa di verificare se siano tutti di provenienza furtiva per la restituzione ai legittimi proprietari. Sequestrati anche due telefoni cellulari, con l’obiettivo di ricostruire i movimenti dei due.
L’uomo e la donna sono stati sottoposti a fermo di polizia giudiziaria, convalidato, e portati in carcere in attesa di ulteriori provvedimenti nei loro confronti.


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