Imola e circondario, cinque postazioni con videocamere per monitorare le piene di Santerno e Sillaro

Saranno posizionate in corrispondenza di cinque ponti e collegate direttamente a Protezione civile e polizia locale




Cinque occhi costantemente puntati sul Santerno e sul Sillaro per monitorare in diretta le piene. Il progetto, del Nuovo Circondario Imolese, si chiama River Ranger e in soldoni si tratta di un «sistema computerizzato alimentato a pannelli solari che controlla a distanza in tempo reale volume e flusso d’acqua dei fiumi nel loro argine e nella rete viaria stradale limitrofa».

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I cinque punti di monitoraggio posti su altrettanti ponti su Santerno e Sillaro (nella foto il Santerno ripreso dal ponte vecchio) sono composti da due telecamere a controllo remoto, una che guarda il fiume, l’altra la strada e da pannelli fotovoltaici per la loro alimentazione.
In caso di innalzamento anomalo dei livelli dei corsi d’acqua «il sistema è in grado di ricevere dai sensori idrometrici allarmi tempestivi, che vengono inviati ai dispositivi mobili degli addetti qualificati alla Protezione civile e al sistema centrale del comando di polizia locale». Le postazioni insieme alla verifica del livello dell’acqua nel fiume permettono di vedere eventuali detriti o depositi sul manto stradale (che un semplice sensore altimetrico non rivelerebbe).
Delle cinque postazioni tre sono montate lungo il corso del Santerno e sono già state installate al ponte Tosa e al ponte di via Pisacane per quanto riguarda Imola e sul ponte lungo la SP34 Gesso, a Fontanelice, e due lungo il Sillaro, che sono in corso di installazione, in via Fiagnano, a Casalfiumanese e in via di Dozza, a Castel Guelfo. La loro messa in funzione è prevista «entro fine agosto – afferma il comandante della polizia locale del Circondario, Daniele Brighi -. Si tratta di un potenziamento importante che ci consentirà di controllare i livelli dei fiumi e l’andamento dei livelli dell’acqua in caso di innalzamento».

Il progetto, presentato dal Nuovo Circondario Imolese alla Regione Emilia-Romagna, è stato finanziato con un contributo di 47 mila euro su un totale di oltre 59 mila euro (a cui vanno aggiunti 20 mila euro di spese correnti, per 14 mila euro coperte dalla Regione). La fornitura del sistema di controllo integrato è stata affidata alla ditta Alma Sicurezza di San Lazzaro di Savena (la stessa delle fototrappole per i rifiuti).

«Il tema della sicurezza e della prevenzione, anche alla luce delle drammatiche alluvioni del maggio 2023, è per noi fondamentale – dichiara il sindaco di Imola e Presidente del Nuovo Circondario Imolese, Marco Panieri -. Si tratta di un’attività cruciale in caso di allerta, che consentirà alla polizia locale e al sistema di Protezione civile dei Comuni non solo di intervenire tempestivamente, come già accade oggi, ma in specifico di farlo con una migliore e più dettagliata conoscenza della situazione in corso».
“Grazie all’impegno dei Comuni del Nuovo Circondario Imolese – dichiara da parte sua il Comandante della Polizia Locale Daniele Brighi – ed all’importante sostegno della Regione Emilia-Romagna, entro fine agosto saranno operative le apparecchiature collocate nelle cinque postazioni identificate. Si tratta di un potenziamento importante che ci consentirà di controllare i livelli dei fiumi e l’andamento dei livelli dell’acqua in caso di innalzamento. Si tratta di un primo investimento importante reso possibile anche grazie agli sviluppi digitali e tecnologici in atto”.


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