«È stata un’emozione indescrivibile». Giorgio Errani era seduto a pochi passi dalla terra rossa del campo centrale dello Stade Roland Garros di Parigi. Davanti ai suoi occhi la figlia Sara Errani, in coppia con Jasmine Paolini, ha scritto la storia del tennis italiano: prima medaglia d’oro alle Olimpiadi e prima italiana a compiere il Golden Career Slam nel doppio. Il tutto a 37 anni, all’ultima occasione disponibile.
«Io e mia moglie eravamo a Parigi – ricorda il padre della campionessa di Massa Lombarda -. Eravamo preparati a una medaglia da quando sono riuscite ad arrivare in finale, sarebbe stato comunque un grandissimo e storico argento». E invece è arrivato uno splendido oro: «Un po’ Sara se lo aspettava (Errani e Paolini erano arrivate poche settimane prima in finale al Roland Garros sullo stesso campo, ndr), ma un po’ no – rivela il padre Giorgio -. In finale hanno giocato contro due atlete forti, la cui età sommata arriva a 37 anni, che è l’età di Sara. E hanno fatto una partita incredibile: vincere al super tie-break ha reso tutto ancora più speciale».
A Massa Lombarda tutto il paese ha esultato per la vittoria della sua concittadina. Con in programma una grande festa di paese che però si terrà «non prima di fine settembre o ottobre, perché gli impegni di gioco continuano: Sara è rimasta a casa un paio di giorni, ma poi partirà per Valencia e gli Stati Uniti».
In questo tempo di riposo non è mancata una visita a Imola, dove si è recata ai campetti del Village Paddle Imola, con tanto di medaglia d’oro al collo.
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