3 ottobre, la Diocesi di Imola ricorda la traslazione di san Cassiano

Le reliquie del santo martire, inizialmente custodite nella primitiva cattedrale collocata nell'area di Croce Coperta, vennero traslate nel 1217 nella nuova cattedrale costruita in città

Il 3 ottobre il Proprio della Chiesa Imolese fa memoria della traslazione del corpo del nostro santo patrono Cassiano, custodito nella cattedrale che porta il suo nome.
Secondo quanto riportato dal canonico Pietro Bedeschi nel suo libro I Santi Imolesi, le reliquie del santo martire, inizialmente custodite nella primitiva cattedrale collocata nell’area di Croce Coperta, vennero traslate nel 1217 nella nuova cattedrale costruita in città. Nel 1271, anno della solenne consacrazione della basilica, furono definitivamente poste dall’allora vescovo Sinibaldo nella cripta. Fu in quell’occasione che un braccio del corpo fu estratto per essere racchiuso, successivamente, in un reliquiario artistico (donato dal signore di Imola, Lippo Alidosi) che oggi viene esposto durante la Festa di San Cassiano (13 agosto) per la benedizione alla Città e alla Diocesi.
Nel 1704 il cardinale Filippo Antonio Gualtieri, dopo un’accurata ricognizione del corpo, pose i resti di san Cassiano in un’arca di marmo bianco, opera dello scultore bolognese Giuseppe Mazza, collocata nella cripta. In questa occasione due reliquie estratte furono donate alle città di Comacchio e Bressanone, di cui Cassiano è santo patrono.
Nella foto la cripta della cattedrale, dove è custodito il corpo di san Cassiano.

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