I musei civici di Imola e il centro culturale Carlo Venturini di Massa Lombarda hanno messo ordine nei propri depositi, grazie alla terza edizione del corso di formazione sulla gestione dei depositi museali con metodo Re-Org promosso dal settore Patrimonio culturale della Regione Emilia-Romagna.
In città, la parte più pratica del corso si è concentrata sul deposito archeologico del complesso Sante Zennaro, in cui sono state raggruppate e riorganizzate – anche a fine espositivo nelle occasioni di apertura al pubblico – la collezione archeologica, geologica e malacologica (i molluschi) di Giuseppe Scarabelli, precedentemente conservata all’interno del Museo di San Domenico, la collezione dei cimeli dell’ex Museo del Risorgimento, e la collezione demo-etno-antropologica relativa all’Africa, all’Asia e all’America di Giuseppe Scarabelli.
«I depositi sono il cuore “nascosto” di ogni museo – osserva Diego Galizzi, direttore di Imola musei –, luoghi fondamentali per la conservazione, lo studio e la salvaguardia del patrimonio. Garantire la loro efficienza è una condizione imprescindibile non solo per una corretta conservazione preventiva, ma anche per favorire la valorizzazione degli oggetti che vi sono depositati. L’obiettivo è quello di fare dei depositi un luogo vivo, pulsante di arte, storia e ricerca, oltre che un punto di riferimento cittadino di salvaguardia della nostra memoria storica».
A Massa Lombarda, invece, la parte di collezione di Carlo Venturini conservata nel centro giovanile Gyl è stata affiancata a quella già presente nel centro culturale. Al corso hanno partecipato 21 professionisti di dieci musei della nostra regione.
A fianco dei musei civici di Imola e al centro culturale Carlo Venturini di Massa Lombarda, nel nostro territorio la formazione ha interessato anche il Museo della frutticoltura Adolfo Bonvicini di Massa Lombarda e il Museo Francesco Baracca di Lugo.
Il metodo Re-Org è già stato applicato con successo in 145 musei di 30 nazioni in tutto il mondo.
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