Viviamo in una società che corre a velocità frenetiche e accelera continuamente. Viviamo in un mondo dove sembra che l’unica unità di misura che conta siano produttività e guadagno. Un mondo dove si dà priorità alla quantità più che alla qualità. In un contesto come questo scegliere la lentezza può essere un atto di coraggio e resistenza. Essere lenti non significa rimanere indietro o essere pigri, ma scegliere consapevolmente di vivere ogni attimo nella sua pienezza, senza la costante ansia di dover passare alla prossima cosa.
La lentezza è un invito a coltivare la consapevolezza. Camminare senza fretta, letteralmente ma anche metaforicamente, ci permette di cogliere i dettagli che spesso ci sfuggono. In questa lentezza può emergere una nuova forma di creatività.
La mente, non più assorbita dalla necessità di correre, riesce a esplorare idee che altrimenti rimarrebbero sepolte sotto lo stress della fretta. Molti grandi scrittori, artisti, filosofi hanno trovato nella lentezza un’alleata. La creatività e l’innovazione spesso richiedono lentezza, introspezione e tempo per esplorare idee in profondità. Rallentare ci permette di avere uno sguardo diverso sulle cose, un pensiero originale rispetto a ciò che spesso impone la pressione della velocità.
Scegliere di rallentare in un mondo che sembra applaudire solo chi fa di più, è un modo per definire il proprio ritmo e non lasciarsi imporre quello degli altri. In un mondo in cui la quantità è spesso valutata più della qualità, sarebbe interessante discutere il valore del tempo lento anche nei luoghi di lavoro. Produrre in meno tempo ha spesso un impatto sulla qualità.
Anche i social media sono nemici della lentezza: ci abituano a consumare contenuti in maniera rapida, a cercare gratificazioni immediate, a essere sempre connessi e reattivi. Forse occorrerebbe una “dieta digitale lenta”, per vivere meno attraverso lo schermo e più nella realtà. La lentezza ha anche un impatto positivo sui rapporti con le persone. Concederci il tempo per ascoltare davvero l’altro, senza pensare alla prossima cosa da fare, crea relazioni più profonde. La lentezza ci ricorda che tutte le cose importanti richiedono tempo: non si costruisce una relazione o si crea un’opera in un istante. Scegliere la lentezza, insomma, è scegliere di dare valore alle cose. È un modo per ricordarci che la vita non si misura solo in quanti traguardi raggiungiamo, ma in quali.
Michela Ricci
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