Imolians, imolesi da esportazione: la storia di Laura Novelli in… treno da Imola a Bruxelles

43 anni, lavora per il gruppo Ferrovie dello Stato in Belgio: «Ho conosciuto persone di tutto il mondo e di ogni cultura»



Un’imolese a Bruxelles: Laura Novelli ha 43 anni, ha frequentato a Imola il liceo linguistico, si è laureata a Forlì in scienze internazionali e diplomatiche, poi ha proseguito con la magistrale in economia e gestione aziendale. Nel 2002 ha lavorato per qualche mese alla Cooperativa Ceramica d’Imola nel campo dell’export, poi entra nel gruppo Ferrovie dello Stato italiane, in Rfi a Bologna, occupandosi per quasi 17 anni di finanza aziendale e project management. È stata poi responsabile della comunicazione con clienti ed enti locali di Emilia-Romagna e Toscana, analista marketing, si è occupata di investimenti ferroviari ad alta velocità relativi alle stazioni di Bologna, Reggio Emilia AV Mediopadana, Firenze Belfiore, del quadruplicamento dei binari della linea Fortezza-Verona, dell’accesso sud alla galleria di base del Brennero.
Poi, il trasferimento, sempre per il gruppo Fs italiane, negli uffici di Bruxelles: in quell’occasione Laura ci contattò, essendo venuta a conoscenza della rubrica Imolians del nostro giornale, per chiederci se avessimo notizie di qualche imolese nella città in cui si era appena spostata.
La mettemmo in contatto con Daniele Westig, da anni a Bruxelles, che le diede le informazioni che le occorrevano circa la sanità e altre questioni pratiche.
Da allora, dal mese di luglio del 2019, si occupa per Fs Italiane di affari istituzionali per l’Ue e relazioni pubbliche internazionali in materia di sostenibilità, politiche di ricerca e innovazione e regolamentazione dell’interoperabilità ferroviaria.

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«Il mio lavoro mi appassiona e mi appaga – racconta -. A Bruxelles, dove risiedo ormai da oltre cinque anni, ho conosciuto persone di tutto il mondo e di tante culture, ho vari amici e frequento anche alcuni colleghi italiani. La città è abbastanza tranquilla, è graziosa, cosmopolita e in costante evoluzione. Sotto tanti punti di vista affronta le sfide uniche legate anche al suo ruolo centrale di “capitale d’Europa” e centro di molte dinamiche internazionali, ospitando istituzioni come l’Ue e la Nato, e influenzando decisioni globali strategiche. Dal punto di vista del lavoro sono aperta a possibili offerte e proposte che mi possano aiutare per un’ulteriore crescita personale e lavorativa anche in altri Paesi, come la Germania o la Francia. All’inizio della mia permanenza in Belgio ho partecipato a diversi gruppi sportivi, anche i più avventurosi, come quelli dedicati all’indoor skydiving e al parapendio. Ora, invece, mi dedico con regolarità al trekking e al nuoto. Non smetto però di studiare e ora, ad esempio, sto seguendo un corso di lingua olandese, da aggiungere all’inglese e al tedesco. Lo frequento la sera dopo che esco dall’ufficio. Per lavoro qui si parla comunque essenzialmente inglese, anche se per la vita quotidiana la lingua più usata è ovviamente il francese».

Le sue aree di intervento coprono la digitalizzazione, cambiamento climatico e sostenibilità sociale, integrazione tecnica ferroviaria e sicurezza.
Lo scorso anno ha acquisito un diploma nell’ambito della Summer School in EU Transport & Railway Affairs al Collegio d’Europa di Bruges: Laura ha avuto modo di aggiornarsi sugli ultimi sviluppi nel settore ferroviario a livello europeo, con riflessioni sui cambiamenti e gli sviluppi nel settore ferroviario, sia a livello nazionale che internazionale. Un’ulteriore bella tappa del suo percorso sia professionale che umano.


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