La chiesa di Toscanella, 100 anni di storia… e oltre. Il video realizzato per il centenario

Una storia di devozione e fede, raccontata da chi l'ha vissuta



Da un secolo luogo di fede, preghiera e comunità. Sabato 12 ottobre la parrocchia di Toscanella ha ricordato il centesimo anniversario della costruzione della chiesa parrocchiale che si affaccia sulla via Emilia.
Per l’occasione, la Parrocchia ha realizzato un video che ripercorra il secolo di vita della nuova chiesa, intervistando parrocchiani, sacerdoti e molti altri protagonisti di questa storia.
Il video, realizzato da Ciak di Michela Sartori, è stato presentato alla comunità di Toscanella la sera del 24 novembre.

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I 100 anni della chiesa
Quella della parrocchia è una storia di devozione e fede iniziata da un’immagine della Madonna, rappresentata seduta col Bambino in braccio (risalente alla fine del XV secolo o ai primi del seguente) che si trovava in una celletta posta nell’angolo formato dal Rio Sabbioso e dalla via maestra. Da qui il nome Madonna del Sabbioso, tanto che un tempo la parrocchia era proprio definita “del Sabbioso”.
Come riporta lo storico padre Serafino Gaddoni, «la Madonna era molto venerata ed i pellegrini d’oltre Alpe che si recavano a visitare i santuari della nostra bella Italia, particolarmente a Roma, si soffermavano a pregare davanti a quell’immagine e molte volte incidevano sul devoto dipinto il loro nome e la data del loro passaggio. Nel 1574 ebbe inizio, con le offerte copiose dei fedeli, la fabbrica della Chiesa entro la quale fu μoi trasferita la sacra immagine e fu costruito anche il convento a custodia del nuovo Santuario. Esso fu affidato ai frati Carmelitani».
Il rifacimento e la costruzione della nuova chiesa si deve a don Domenico Beltrandi, divenuto cappellano della chiesa del Sabbioso nel 1906. «Il 26 gennaio 1909, con bolla di Pio X la Chiesa del Sabbioso veniva eretta in parrocchia – ricorda il Gaddoni -. Senonché il fabbricato era vecchio, collabente, piccolo e malsano, occorreva ricostruire la chiesa tale che soddisfacesse ai bisogni spirituali di 350 famiglie (1500 anime) sparse in una zona assai vasta. Il parroco Beltrandi pensò anche a questo».
Come riportato in un articolo del nostro settimanale dell’11 ottobre 1924, dedicato all’inaugurazione della chiesa, «questa, progettata e diretta dal prof. architetto Luigi Berti Ceroni, si presenta splendidamente nelle sue linee semplici, severe e ad un tempo slanciate; è opera veramente pregevole. Chiesa e facciata sono di stile romano-impero. Ha cinque altari ed una cappellina ad uso del nuovo battistero. La vecchia torre campanaria alta 21 metri è l’unica cosa rimasta (della precedente chiesa, ndr). Il sito ove sorgeva la vecchia chiesa è stato trasformato in discreto e comodo piazzale con a ponente la canonica riattata a miglior forma, sorgendo essa in un’ala dell’antico convento. L’altare maggiore a marmi finissimi è stato eseguito dalla ditta Davide Venturi di Bologna; gli altari laterali sono della Società Autonoma Artigianelli di Cesena; il pavimento in mattonelle a finto granito proviene dalla ditta Oviglio Vignoni di Bologna. Capo mastro muratore è stato Giovanni Grandi».


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