Partiti i lavori per rimettere in funzione la fontana di palazzo Tozzoni

L'intervento sarà realizzato grazie anche al contributo di FAI e Intesa Sanpaolo nell’ambito del programma “I Luoghi del Cuore”



Sono partiti i lavori di restauro della fontana nel cortile di palazzo Tozzoni a Imola. L’intervento, sostenuto anche da FAI (Fondo per l’Ambiente Italiano) e da Intesa Sanpaolo con un contributo di 6.500 euro, è tra i progetti che beneficeranno del bando “I Luoghi del Cuore”.
I lavori porteranno al recupero e alla messa in funzione della fontana al centro del cortile della casa museo. «L’intervento di restauro della fontana aggiungerà al palazzo un elemento fondamentale della sua storia consentendo ai visitatori della casa museo di godere del cortile così come era stato progettato per volere dei conti Tozzoni» fanno sapere dal Comune di Imola.
Il progetto si svilupperà seguendo diversi passaggi: il recupero delle superfici interne della vasca della fontana, fondamentali per poter contenere l’acqua, con un’accurata pulizia, poi il fondo vasca sarà reso impermeabile e tutta la superficie interna verrà trattata con un protettivo. Si passerà poi all’esterno, pulito e intonacato. Anche gli elementi in pietra (colonna interna, pilastrini e basamento esterno) saranno puliti e sistemati. Una protezione finale della superficie rallenterà i futuri processi di degrado.
Infine si interverrà sul sistema che porta l’acqua nella fontana, con l’utilizzo di un impianto idraulico costruito ad hoc.

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La fontana di palazzo Tozzoni
La fontana del cortile di palazzo Tozzoni, casa museo nel cuore di Imola, è stata ricostruita nel 1792, ammodernando una vasca preesistente. «Nella fontana confluiva un ramo del Canale dei Mulini, sul quale i conti Tozzoni vantavano un privilegio di utilizzo – ricordano dal Comune nel ricostruire la storia della fontana -. Aveva una funzione di raccolta dell’acqua ed era collegata ad una cisterna a pozzo e alle cantine, grazie ad un sapiente lavoro sulle condutture, dove l’acqua era elemento fondamentale per trattare la vinificazione del mosto che arrivava dai poderi di proprietà della famiglia».
Attualmente la fontana non ha la possibilità di essere riempita per problemi di infiltrazione e anche la muratura richiede un restauro manutentivo per poter recuperare la sua bellezza settecentesca.


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