5, Febbraio, 2025

Addio a Pietro Valentinotti, stampò documenti falsi che aiutarono numerose famiglie ebree

È stato anche assessore a Lugo e dirigente della Cna per molti anni. Si è spento quattro giorni dopo la morte moglie, Anna Dalmonte, dopo 76 anni di matrimonio

È venuto a mancare nella mattinata di oggi (mercoledì 15 gennaio) all’età di 99 anni Pietro Valentinotti, attivo nella stampa clandestina della Resistenza in Bassa Romagna, ex assessore a Lugo ed ex dirigente della Cna.
Nel 1943 aveva poco più di 18 anni e lavorava come apprendista nella tipografia Tampieri di Cotignola, sua città natale, quando fu avvicinato dall’avvocato Domenico Taroni, noto esponente del Partito repubblicano. «Mi chiese di stampare un centinaio di carte d’identità, ovviamente false – ricordava lo stesso Valentinotti in un’intervista al nostro settimanale -. Io pensai che servissero ai tanti sfollati che c’erano in zona, e così ottemperai alla sua richiesta. Non sapevo che erano destinate agli ebrei. Ripensandoci l’avrei fatto lo stesso, se le condizioni mi fossero state spiegate chiaramente». Un gesto che ha permesso a molte famiglie di sottrarsi, dopo l’8 settembre 1943, alle persecuzioni nazifasciste.
In seguito partecipò attivamente anche a diversi sabotaggi ai danni della comunicazione delle forze occupanti, oltre a lavorare per produrre volantini e contribuire alla stampa clandestina.
Valentinotti ha raccontato in prima persona la sua Resistenza e la Liberazione nel libro La resistenza nel territorio di Lugo, scritto dalla compianta Clelia Boldrini ed edito da Il Nuovo Diario Messaggero. «Il 31 dicembre 1944 i tedeschi fecero saltare tutti i campanili che erano rimasti indenni dalle bombe degli alleati – scriveva Valentinotti nel ricordare la Liberazione di Cotignola -. Si viveva negli scantinati, nei rifugi e i cotignolesi cercavano rifugio anche nelle strutture più consistenti. Un edificio solido era il cosidetto “Palazzone” dov’erano rifugiate una quarantina di famiglie. Il campanile adiacente non era stato distrutto completamente; i tedeschi lo stavano minando. Don Stefano Casadio, il parroco di Cotignola, sempre attento alle vicissitudini della sua gente e del territorio, si recò dai tedeschi scongiurandoli di non far saltare ciò che era rimasto del campanile e li informò che all’interno del Palazzone c’erano delle famiglie, per cui sarebbe stato pericoloso. Il parroco s’impegnò a demolirlo con l’aiuto di noi ragazzi. In una notte abbattemmo il campanile che i tedeschi volevano far saltare».

Militante del Pci, nel Dopoguerra entrò in consiglio comunale a Lugo e fu assessore nelle giunte dei sindaci Adriano Guerrini e Adriano Manaresi, fra il 1970 e l’80. Persona integra e laboriosa, molto conosciuto nel lughese, fu per molti anni dirigente della Cna.
Pietro Valentinotti ebbe un ruolo importante anche nell’avvio del gemellaggio con la città tedesca di Kulmbach, a 15 anni dalla fine della Seconda Guerra Mondiale, tanto che il nipote Andrea Valentinotti, consigliere di maggioranza a Lugo nella scorsa legislatura, pochi mesi fa si è recato a Kulmbach proprio per onorare il legame affettivo del nonno con la città.
Valentinotti si è spento solo quattro giorni dopo la moglie, Anna Dalmonte (sorella di Giovanni, uno dei Martiri del Senio), insieme alla quale aveva recentemente festeggiato i 76 anni di matrimonio.
La camera ardente sarà allestita alla Cra Sassoli di Lugo nella giornata di giovedì 16 gennaio dalle 14.30 alle 17 e nella giornata di venerdì 17 gennaio dalle 9.30 alle 12.


© Riproduzione riservata

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