25, Febbraio, 2025

Motoclub Imola: «Vorremmo riportare in autodromo eventi internazionali per le due ruote»

Il Motoclub Imola è già al lavoro per rimettere in sella importanti appuntamenti. Il presidente Salvi: «Vogliamo sognare in grande e siamo in contatto con l'Isola di Man per il Tourist Trophy»

«L’imolese ha nel Dna le due ruote». Questa la premessa con cui Giancarlo Salvi, presidente del Motoclub Imola, e Giuseppe Panzacchi, suo consigliere, si sono presentati in redazione. L’obiettivo è chiaro: rilanciare Imola nel panorama internazionale del motociclismo. «Progetti in corso? Un’ipotetica collaborazione con l’Isola di Man. Mentre la MotoGp… È un’utopia, ma sognare non costa nulla».

Il legame con l’autodromo pare quindi essere stretto. Quando le vostre storie si uniscono?
Il Motoclub Imola nasce nel gennaio 2002 dalla volontà di creare un’associazione interna all’autodromo. Una delle prime gare a cui abbiamo contribuito fu la finale del campionato Superbike 2002, con la famosa lotta tra Bayliss e Edwards. Negli anni successivi, alcuni problemi nella gestione del tracciato ci costrinsero a spostare la nostra sede presso il Centro Sociale Campanella, dove ci troviamo tuttora. Il legame del Motoclub con l’autodromo non è però mai mancato. Lo dimostra il fatto che molti dei nostri soci sono ufficiali di pista. Ogni anno organizziamo anche dei corsi per la formazione dei nuovi commissari e proprio domenica 23 febbraio, presso il cs Campanella, si terrà il primo appuntamento del 2025.

Pensate che le due ruote e Imola siano un connubio vincente?
Le decisioni degli ultimi anni sono state più orientate verso le quattro ruote, trascurando in parte le due, eccezion fatta per la parentesi del CIV e la tappa SBK del 2023. Tuttavia, è necessario ricordare che c’è un motivo se Imola è famosa in tutto il mondo per il suo tracciato. Non esiste infatti nessun altro circuito che abbia accolto una così grande varietà di manifestazioni, ospitando persino il mondiale motocross. Il nostro dovere come Motoclub consiste nel valorizzare questo tesoro e continuare a mantenerlo in auge.

Pensare in grande, insomma, non vi fa paura. Come vorreste tradurre queste idee in realtà?
L’obiettivo è quello di esordire come co-organizzatori di una gara internazionale su due ruote. Sappiamo di puntare in alto, ma nella vita sognare è necessario. Così come nel 1972 Checco Costa portò ad Imola gli americani con la 200 Miglia, una manifestazione al tempo sconosciuta in Italia, ma che finì per riscuotere grande successo sin dalla prima edizione. Anche noi vorremmo far arrivare sul Santerno una nuova dimensione del motociclismo. Per farlo abbiamo puntato lo sguardo oltremanica, verso i centauri che si destreggiano nel campionato su strada del Tourist Trophy, partecipando a competizioni mitologiche come l’Isola di Man. Si tratterebbe chiaramente di un progetto a lungo termine, destinato a realizzarsi non prima del 2027, tuttavia stiamo già muovendo i primi passi per il suo compimento. Recentemente abbiamo contattato il Motoclub dell’Isola di Man per avanzare una richiesta di collaborazione. D’altronde, pensiamo che venire a correre a Imola sarebbe un grande onore anche per loro.

L’idea è interessante, ma proviamo a rilanciare: ambire alla MotoGp sarebbe chiedere troppo?
Sognare non costa nulla, ma al momento il circuito non detiene l’omologazione necessaria. Inoltre, l’attuale calendario del Motomondiale sembra non lasciare spazio ad altre tappe italiane, oltre al Mugello e Misano.

A prescindere dall’organizzazione di eventi, quali iniziative proponete per attrarre più soci?
In primis desideriamo ribadire che un motoclub è un’associazione di persone che detiene il diritto e il dovere di promuovere il motociclismo a 360°. Per avere maggiore risonanza organizziamo quindi eventi mototuristici e ci siamo recentemente specializzati nel registro storico FMI (Federmoto Italia, ndr). Ambiamo a preservare il patrimonio culturale unico e irripetibile rappresentato dalle moto d’epoca. Inoltre, ogni nostro socio, con una moto di oltre 20 anni, può far affidamento su di noi per la compilazione di tutte le pratiche amministrative necessarie per ottenere l’iscrizione al registro storico. Il vantaggio si traduce poi sul piano economico, dato che possedere la certificazione di moto d’epoca abbatte i costi di bollo e assicurazione.

La domanda sorge spontanea. Come si fa a diventare soci?
Ogni mercoledì pomeriggio siamo di casa al Centro Sociale Campanella. L’invito è chiaramente esteso a tutti gli appassionati delle due ruote.
Mi preme sottolineare che aumentare il numero di iscritti al motoclub è per noi fondamentale, ma non si tratta di una questione economica. Il costo d’iscrizione di 60 euro l’anno è infatti quasi totalmente versato alla federazione. Avere un maggior numero di soci fa però la differenza quando si tratta di forza propositiva. Quanti più sostengono le nostre proposte, quanto più la nostra voce sarà forte di fronte alle autorità.

I vostri soci avranno anche la possibilità di usufruire di giornate dedicate in pista?
Purtroppo, rispetto al passato la realtà è notevolmente cambiata. Se tra il 1997 e il 2002 mi sono personalmente speso per offrire ai soci di tutti i motoclub imolesi questa possibilità (spiega Salvi, ndr).
Tuttavia, l’attuale richiesta economica dell’autodromo per l’affitto di una giornata, rende impossibile la realizzazione di quest’attività.

È quindi ancora possibile vivere l’autodromo in prima persona?
Crediamo di sì. Vorremmo infatti riproporre dei corsi su due ruote per insegnare ai bambini le buone norme di comportamento in strada. Siamo convinti che la passione per i mùtor sia insita nel Dna degli imolesi, inoltre questo progetto porterebbe sempre più giovani ad affacciarsi alla nostra realtà.

Proprio da questa passione condivisa, sono diversi i motoclub nati nella città di Imola. Qual è il vostro rapporto?
Riconosciamo l’unicità di ogni motoclub, ma spesso si tende a disperdere le forze. Sarebbe invece fondamentale collaborare per trattare con le autorità locali e raggiungere obiettivi condivisi. Quando è stato il Comune a riunire tutti i motoclub in occasione della parata benefica dei Motobabbi, il successo della manifestazione non ha lasciato dubbi. L’unione fa la forza!

Concludendo, ci sono giunte voci che il vostro Motoclub andrà fino a Roma in occasione del Giubileo… Confermate?
Tutto vero. L’idea è nata da don Pier Paolo Pasini, che ci ha intercettato per organizzare un pellegrinaggio a Roma in occasione del Giubileo, ovviamente su due ruote! L’iniziativa godrà anche del sostegno dell’autodromo, tanto che il nostro punto di partenza sarà proprio il paddock del circuito. Vorremmo anche portare con noi uno stendardo recante il suo logo per celebrarlo.


© RIPRODUZIONE RISERVATA

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