Il bobbista di Barbiano Lorenzo Bilotti ha concluso da poco, insieme ai suoi compagni di squadra, il cammino in Coppa del Mondo e ora è già proiettato ai prossimi impegni. «Gli obiettivi di inizio stagione erano di essere più competitivi anche in piste per noi storicamente più complicate e restare più vicini ai primi. Direi che ci siamo riusciti, seppur con qualche errore, che è comunque normale durante una stagione. La classifica generale, con il quinto posto in Coppa del Mondo, parla chiaro e siamo sereni e soddisfatti sapendo di aver lavorato bene e portato a casa risultati importanti. Ormai noi quattro lavoriamo insieme da tre stagioni consecutive, con Patrick Baumgartner (il pilota) ed Eric Fantazzini sono invece sei anni che gareggiamo insieme. Siamo una grande famiglia, con i soliti alti e bassi, ma ci completiamo tutti e quattro e con il passare del tempo abbiamo creato un bel affiatamento».
Nei primi giorni di marzo sono in programma a Lake Placid negli Stati Uniti i campionati del mondo. «È una pista davvero bella e insidiosa. Da noi è meno conosciuta, ma siamo convinti di poterci esprimere bene. Vogliamo competere per i primi sei posti, sappiamo di poterlo fare e vorremo dimostrarlo». Dal presente al futuro, Bilotti ha le idee chiare: «Guardando un po’ più avanti è un obiettivo quello di essere alle Olimpiadi invernali di Milano Cortina sulla pista di casa come protagonisti per giocarci le medaglie. Per scaramanzia dico che non avrò la certezza di esserci fino ai giorni prima perché può succedere sempre di tutto. L’aspetto fisico è importante perché bisogna prevenire gli infortuni anche la prossima stagione. Speriamo vada tutto secondo i piani».
Nel frattempo, la pista di bob è ancora in costruzione. «La pista di bob ormai da mesi, quasi un anno, è in costruzione. A metà marzo verrà terminata e già da fine marzo o inizio aprile inizieremo a fare discese di allenamento per preparare la gara olimpica». Il bob è entrato a far parte della vita di Bilotti dal 2016. «Ho già partecipato alle Olimpiadi del 2018 e del 2022. Prima ero un buono sprinter da 10.33 a 19 anni, poi come capita a molti dall’atletica c’è stata questa possibilità di passare nel bob. È stata una cosa molto inaspettata anche per me inizialmente, ma da lì è stato un percorso di crescita incredibile, umanamente e sportivamente parlando».
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