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L’aumento delle tasse da parte del presidente De Pascale mi ricorda una modalità, sempre presente in politica: le tasse quando le propone la maggioranza sono un boccone amaro, ma necessario per il bene dei cittadini. Per l’opposizione sono una gabella ed un impoverimento. Per tornare al caso di specie non so quali e quante manifestazioni ci sarebbero se le proposte di De Pascale le avesse fatte un Presidente di Regione di orientamento diverso.
Io non mi stupisco: è da quando sono nato che ho visto queste cose! Per riportare il tutto sotto un alveo di concretezza è necessario fare un’osservazione sui metodi di governo. Non v’è dubbio che la democrazia con tutti i difetti che può avere è la meno peggio di quello che può passare il convento! La democrazia si sviluppa sulla partecipazione dei cittadini che debbono esprimersi sulle proposte dei vari esponenti politici. Non a caso il primo articolo della Costituzione dice che “la sovranità appartiene al popolo”. A questo punto però bisogna evidenziare che nelle ultime elezioni che hanno scelto De Pascale, ha votato il 46,42% (1.660.042) su un totale di aventi diritto di 3.576.641. Ciò vuol dire che De Pascale è stato votato da un elettore su quattro e la Ugolini da un elettore su cinque. Pertanto, nolenti o volenti De Pascale esercita legittimamente il proprio mandato anche se eletto da una minoranza. Questa regola vale per chiunque vinca, quindi non stracciamoci le vesti, e che non senta lamentarsi nemmeno una persona di quelle che potevano e non sono andate a votare (1.916.409)! Un vecchio detto ancora autorevole dice: «Chi è causa del proprio mal pianga se stesso».
Saluti e buon lavoro.
Adriano Gini
