gli appuntamenti della stagione di prosa del teatro Ebe Stignani di Imola proseguono con Arlecchino?, in scena dal 5 al 9 marzo. Lo spettacolo, scritto e diretto da Marco Baliani, è tratto da Il servitore di due padroni, commedia del Settecento di Carlo Goldoni, che porta però in scena un Arlecchino insolito e imprevisto. La celebre maschera della commedia dell’arte, grazie all’interpretazione di Andrea Pennacchi, si allontana infatti dalla tradizione dei precedenti Arlecchini, in una versione dell’opera che unisce insieme frammenti di cabaret, burlesque, avanspettacolo, commedia e dramma.
Siete rimasti fedeli all’originale?
Nella trasposizione abbiamo rispettato le intuizioni comiche del suo autore, che sono geniali: è una macchina perfetta per far ridere gli spettatori. La commedia dell’arte rimane una finestra sempre aperta sul contemporaneo. Affronta, declinandole in maniera leggera, le tematiche del lavoro, dei nuovi italiani e delle donne. Non è un’orazione civile, ma una commedia, in cui si svelano anche i problemi che attraversano la società. Un classico rimane tale se continua a svelare qualcosa del presente, se rimane sempre attuale, come in questo caso.
Se vuoi saperne di più, leggi l’intervista completa nel numero del nostro settimanale, del 27 febbraio, in edicola o nell’edizione digitale!
Ora è possibile acquistare anche la copia digitale (in formato pdf) del giornale dal nostro sito di e-commerce: fai click qui!