25, Aprile, 2025

Cari politici, ascoltate i giovani – Giacomo Casadio

Manca un anno – mese più mese meno – alle prossime elezioni amministrative imolesi. E le grandi manovre sono già iniziate. Specie nel centrodestra dove Fratelli d’Italia, forte dell’ampio consenso su scala nazionale (e non solo), vorrà far valere le sue ragioni con gli alleati. Azzardarsi in nomi di ipotetici candidati è forse prematuro, ma è difficile al momento immaginare qualcuno al di fuori del partito della premier Meloni (Vacchi in testa), specie per le ben note difficoltà della Lega – emerse con ancor più evidenza nelle recenti tornate elettorali – e per la mancanza di profili locali di alto livello in Forza Italia. Certo, c’è sempre l’ipotesi di un civico, ma il precedente fin troppo recente delle regionali (la civica Ugolini ferma a quasi 20 punti da de Pascale) suggerisce prudenza.
Dall’altra parte della barricata, invece, pare scontata la ricandidatura del sindaco in carica Marco Panieri. Eppure, anche il centrosinistra ha una serie di nodi da sciogliere: il primo riguarda i Cinque Stelle, apertamente schierati all’opposizione in consiglio comunale, ma (non senza mal di pancia) nel campo largo della coalizione che tuttora sostiene de Pascale alla guida della Regione. Cosa faranno Roi e compagni? Cosa farà l’ex ideologo Betti (che non ha escluso a priori una sua discesa in campo)? E, ancora: Cappello (a proposito di civici) ci riproverà una terza volta? Tutti interrogativi a cui il Pd e gli alleati (vecchi e nuovi) dovranno dare risposta in tempi rapidi.
In ogni caso, chiunque sia il candidato – o la candidata – di questo o quello schieramento, avrà un compito arduo davanti a sé: attrarre i giovani, sempre più disamorati del voto. E dovrà farlo non (solo) per mera utilità elettorale. Ma anche (e soprattutto) in prospettiva. Senza scomodare De Gasperi e il suo celebre motto – «Un politico pensa solo alle elezioni, uno statista alle prossime generazioni» – è però chiaro che i ragazzi di oggi saranno gli adulti e i potenziali amministratori di domani. A loro occorre dare risposte. E, soprattutto, occorre ascoltarli. In fondo non chiedono cose impossibili: un centro storico più vivo (e più sicuro), più luoghi di aggregazione, socialità e dialogo, una scuola più moderna (negli insegnamenti e nelle strutture).
Mi permetto un consiglio non richiesto a tutti i nostri politici: fate un passaggio sui nostri canali social, sul nostro sito, nel nostro archivio digitale (o, se preferite, comprate il caro vecchio giornale di carta). Nei tanti Pcto realizzati dal nostro settimanale insieme alle scuole superiori di Imola e Lugo – e senza chissà quale sforzo – troverete riscontro di ogni loro singola richiesta e di ogni loro singola proposta.
Poi, per carità, ben vengano i grandi concerti (sempre graditi), ben venga la Formula 1 (col suo indotto multimilionario), ben vengano i soldi (e i progetti) del Pnrr, l’Osservanza e le discussioni sull’autonomia presente e futura dell’Ausl. Ma – e questo vale per Imola come per tutti i territori della Diocesi e del Circondario, elezioni o non elezioni – il futuro passa dai giovani. Che, se ascoltati e coinvolti, sono pronti a fare la loro parte. Basta volerlo.

Giacomo Casadio


© RIPRODUZIONE RISERVATA

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